Parco Vesuvio ridotto a discarica: tra le ginestre un cimitero di auto

Decine di carcasse recuperate dai carabinieri forestali nel corso di un'operazione di bonifica

Le carcasse di auto nel parco Vesuvio
Che quello del Vesuvio fosse il Parco nazionale più ricco di contraddizioni di tutto il Paese, già si sapeva. Custodisce 906 specie floristiche diverse, 23 delle...

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Che quello del Vesuvio fosse il Parco nazionale più ricco di contraddizioni di tutto il Paese, già si sapeva. Custodisce 906 specie floristiche diverse, 23 delle quali sono orchidee. Poi c’è la ginestra, il simbolo per eccellenza della vegetazione vesuviana. Insomma, un tesoro di bellezze naturali. Che, però, devono convivere col cemento selvaggio, con abusi grandi e piccoli, con l’abbandono illecito di spazzatura di ogni tipo.

Non stupisce, dunque, che nel precario ed eterno equilibrio tra bello e brutto, dentro l’area protetta del Parco Vesuvio spunti anche un cimitero delle macchine. Più di uno, in verità. Un cimitero diffuso. Sono decine, infatti, le carcasse di auto che i carabinieri del nucleo forestale di San Sebastiano al Vesuvio, con la collaborazione di una ditta che si occupa di autodemolizione, hanno rinvenuto nel corso di una vasta operazione di bonifica del territorio. Pezzi di lamiere, motore e parti meccaniche abbandonati in aperta campagna, tra i cespugli, in mezzo agli alberi. 

Da un lato, la biodiversità che attira centinaia di migliaia di turisti ogni anno, dall’altro  lato (ma non molto lontano), lo scempio dei rifiuti speciali e a volte tossici lasciati tra la natura da criminali senza scrupoli. Per lo più si tratta di automobili rubate, che prima vengono smontate in officine abusive e poi portate nel cuore del Parco, in modo che nessuno possa vederle, magari di notte. Ma ci sono anche quelli che semplicemente si liberano della propria macchina “rottamandola” tra gli splendidi scorci naturalistici e le tante specie di piante, animali e minerali dell’area vesuviana. A dare notizia dell’operazione della Forestale, è stato il deputato dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, che commenta: «A molti manca il concetto che rispettare l’ambiente e le sue regole vuole dire consentirci di vivere meglio in armonia con la natura». 

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Il Mattino