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È corsa contro il tempo per i congressi locali del Pd. Con la scure degli organismi nazionali che hanno imposto alla commissione campana di procedere a tutti gli adempimenti per i congressi di Benevento, Caserta e Napoli entro domani pomeriggio altrimenti scatteranno i poteri sostitutivi. Tutto per evitare uno slittamento del voto nelle tre federazioni dove non si riescono a nominare i componenti delle commissioni. Veti e contro veti delle due correnti maggioritarie per la sfida del congresso nazionale (Stefano Bonaccini ed Elly Schlein) che guerreggiano da giorni per un componente in più nelle commissioni per il congresso di Caserta e Napoli. Con il rischio di far slittare tutto. Ma d'altronde, con il passare delle ore, emerge uno scenario in cui ras e capocorrenti vari sembrano indolenti sulla scelta dei segretari provinciali per dedicarsi solo alla nuova leadership del Nazareno. Poco più attenti solo sul voto per scegliere il nuovo responsabile regionale del Pd ma in attesa che il governatore De Luca ponga il suo nome sul tavolo per poi decidere se accodarsi oppure no. E i nomi sono quelli di Nicola Landolfi e, in seconda battuta, di Gino Cimmino: entrambi fedelissimi del governatore. Prendere o lasciare.
Ieri è stato votato a Roma il nuovo regolamento congressuale che prevede il voto nei circoli, tra il 3 e il 12 febbraio, a cui potranno partecipare solamente i tesserati (eccezione solo per Lazio e Lombardia, causa elezioni regionali, dove ci sarà tempo fino al 19 febbraio). E una volta stabiliti i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti tra gli iscritti, il 26 febbraio si svolgeranno le primarie aperte a tutti.
E proprio questo doppio voto potrebbe riaprire i giochi in Campania dove, ormai è chiaro, si assisterà ad uno scontro tra gruppi dirigenti e militanti.
E a guardare i componenti campani nell'assemblea nazionale del Pd, per ora, è il governatore dell'Emilia che sembra avere più consensi (anche se ieri la Schlein è stata applauditissima all'assemblea nazionale). Mentre partono più svantaggiati Gianni Cuperlo e Paola De Micheli, con il primo che però conta di recuperare a breve con una due giorni tra Napoli e la provincia (il 30 e 31 gennaio).
In direzione nazionale, parliamo dei componenti campani, sono per la Schelin Teresa Armato, gli ex parlamentari Leonardo Impegno e Tino Iannuzzi. Oltre al segretario del Pd di Napoli e deputato Marco Sarracino. Per Bonaccini, invece, il deputato Piero De Luca che è anche coordinatore della sua mozione per il Sud, l'ex consigliere regionale Antonio Marciano, Roberta Santaniello, Susy Tartaglione, la senatrice Valeria Valente e l'irpino Enzo De Luca. Con Gianni Cuperlo, invece, l'ex deputata casertana Camilla Sgambato e Nicola Oddati per Paola De Micheli. «Considero i candidati a questo congresso di indubbio valore ma preferisco scegliere il diritto di non decidere perché a questo partito serve una vera rifondazione che mi sembra neanche in minima parte pensata», ha scritto invece l'altro giorno l'irpino Franco Vittoria tirandosi fuori.
E così scorrendo i membri dell'assemblea nazionale dove gli schieramenti sono granitici: deluchiani, base riformista con Bonaccini; il gruppo Orlando e Franceschini (e Articolo Uno che partecipa al congresso) con la Schlein. E qui troviamo con il governatore emiliano il sindaco deluchiano Franco Alfieri e il collega di San Giorgio a Cremano (Giorgio Zinno), Enza Amato, Umberto Minopoli, i consiglieri regionali Loredana Raia e Franco Picarone. Con la Schelin invece la sannita Antonella Pepe, l'ex vice sindaco di Castellammare Nicola Corrado, l'irpino Antonio Gengaro e Franco De Michele, ex vice sindaco di Caserta. Infine l'area Cuperlo appena partita con Luca Romano, Luigi Monaco ex sindaco di Torre Annunziata mentre a Salerno si muove soprattutto l'area ex Ds con Angelina Desiderio e Luciano Izzo.
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