Penisola Sorrentina, la «Grande onda» in prima linea per la difesa delle spiagge libere

Ambiente
SORRENTO - «Chi sarda si fa squalo se lo mangia». È lo slogan che accompagna l'associazione La Grande Onda, nella protesta contro l'uso improprio delle...

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SORRENTO - «Chi sarda si fa squalo se lo mangia». È lo slogan che accompagna l'associazione La Grande Onda, nella protesta contro l'uso improprio delle spiagge libere attrezzate, problematica che già da alcuni anni anima i malcontenti di molti bagnanti che lamentano come, sempre più spesso, questo tipo di spiagge vengano gestite come regolari concessioni. L'associazione ambientalista, si appresta a scendere in piazza, o meglio a scendere in spiaggia, mimacciando di impossessarsi per un giorno degli arenili occupati in modo improprio da lettini ed ombrelloni che - posizionati già dal primo mattino - non lasciano spazio a chi farebbe a meno di tale servizio. La Grande Onda, per ora, mantiene stretto riservo sulla location prescelta per mettere in campo la prima protesta, probabilmente nelle prime ore della mattinata di domenica.

«È una forma di protesta con la quale chiediamo alle autorità, controlli e vigilanza costante, se possibile quotidiana - spiega la presidente dell'Associazione, Laura Cuomo -. Non possiamo permettere che si debba rinunciare al sacrosanto diritto di fruire in maniera gratuita di quei rarissimi lembi di spiagge libere rimasti in penisola sorrentina. A peggiorare la situazione ci si mette il caro spiagge da record, che si registra ormai presso quasi tutti i lidi della penisola». I cittadini che per fare un tuffo si recano presso una spiaggia libera attrezzata, hanno il diritto di scegliere se posizionare sull'arenile i propri teli da mare a titolo gratuito o se avvalersi della eventuale possibilità di richiedere a pagamento lettino ed ombrellone: questi devono essere sistemati solo al momento della richiesta. «Ma le spiagge - conclude Laura Cuomo - vengono riempite di lettini anche in assenza di clienti e addirittura si parla di postazioni preacquistate in abbonamento. In tal modo lo spazio per un telo mare viene limitato all'osso se non addirittura negato».

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Il Mattino