A Peppino di Capri la medaglia della città di Napoli

A Peppino di Capri la medaglia della città di Napoli
Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha consegnato a Peppino Di Capri, la medaglia della città in segno di «profonda gratitudine, infinito affetto e ammirazione...

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Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha consegnato a Peppino Di Capri, la medaglia della città in segno di «profonda gratitudine, infinito affetto e ammirazione per la sua splendida e ineguagliabile carriera professionale di autore e interprete, tradizionale e innovativo dell'autentico e nobile patrimonio musicale della nostra città».


La cerimonia si è svolta nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo alla presenza, tra gli altri, dell'assessore alla Cultura, Nino Daniele. Un riconoscimento con cui l'amministrazione comunale ha voluto rendere omaggio ai 60 anni di carriera dell'artista. Nelle motivazioni incise sulla targa consegnata al maestro, si evidenzia come attraverso la musica Di Capri «ha tenuto alta, con la sua immensa e riconosciuta arte, l'immagine di Napoli nel mondo intero».


«La musica del maestro Di Capri - ha detto il sindaco de Magistris - non si può racchiudere nei confini di Napoli o dell'Italia, la sua musica ha travalicato i confini ed ha attraversato generazioni. Con la consegna della medaglia della città conferiamo un riconoscimento formale che resterà nella storia di Napoli, città che fa della musica e della cultura il proprio filo conduttore». Emozionato e sorridente, Di Capri ha ricevuto la medaglia e la targa. «Nel corso della mia carriera - ha affermato il maestro - ho ricevuto diverse chiavi di città, ma mi mancava il riconoscimento dalla città per me più importante: Napoli. È per me un piacere e un onore ricevere questo riconoscimento dopo tanto tempo e dopo aver scelto di restare qui per tutta la mia vita. Forse - ha aggiunto - era un pò un atto dovuto e mi ha fatto immenso piacere sapere che era arrivato questo momento». Nel corso della cerimonia, l'assessore Daniele ha parlato di Di Capri come di «un patrimonio italiano che ci ha regalato splendide e raffinate interpretazioni e grandi successi».
 

«Molti miei colleghi napoletani sono andati via da Napoli per motivi promozionali. Io ho scelto di restare. Li capisco e li perdono ma credo che non ci sia cifra o promozione che tenga rispetto al respirare l'aria di casa propria». Così Peppino Di Capri ha parlato nel corso della cerimonia. Felice ed emozionato, il maestro ha rapidamente passato in rassegna i suoi 60 anni di carriera costellati di successi, come Champagne e Roberta, e in cui si contano 15 partecipazioni al Festival di Sanremo con due vittorie: nel 1973 con 'Un grande amore e niente più' e nel 1976 con 'Non lo faccio più'. La consacrazione arriva negli anni Sessanta, anni in cui iniziano anche le tournee all'estero: in America Latina, in Germania e negli Stati Uniti si esibisce alla Carnegie Hall. Nel 1965 con il suo gruppo fa da spalla ai concerti italiani dei Beatles. «In quegli anni - ha rivelato - tutti vestivano e suonavano come i Beatles. Io ho avuto la forza di aspettare, ho vissuto quasi tre anni di crisi alla fine degli anni '60, un periodo che io chiamo 'il dopo Beatles', ma poi ho avuto la forza e ho ricominciato da capo». Una carriera che non si è più fermata e che il prossimo 9 giugno lo vedrà esibirsi per la seconda volta in poche settimane sul palco del Teatro San Carlo di Napoli. «Nel panorama musicale - ha detto - vedo tentativi di nuovi generi per essere al passo con i tempi, con le mode ma credo che noi non dobbiamo temere niente e nessuno perché abbiamo un patrimonio talmente forte che ci rappresenta in tutto il mondo. Quando si parla di Italia, si parla dei grandi classici napoletani e questo significa che abbiamo una base solida che nessuno ci potrà togliere». E nel futuro del maestro c'è ancora tanta musica. «Il numero ottanta - ha sottolineato - mi terrificava un pò, ma poi ho visto che ci sono grandi artisti ultranovantenni che ancora imperversano. Io so fare solo questo - ha concluso - smetterò quando sentirò che l'emozione viene meno e quando percepirò minore interesse del pubblico». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino