Prof “troppo severa” picchiata dalle mamme degli alunni nel Napoletano: «Ora ha paura di tornare a scuola»

Prof “troppo severa” picchiata dalle mamme degli alunni nel Napoletano: «Ora ha paura di tornare a scuola»
Una maestra è stata aggredita e selvaggiamente picchiata dalle mamme di due alunni all’interno di una scuola elementare di Pomigliano, davanti ai bambini. La...

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Una maestra è stata aggredita e selvaggiamente picchiata dalle mamme di due alunni all’interno di una scuola elementare di Pomigliano, davanti ai bambini. La motivazione? Un “eccesso di severità” della docente nei riguardi dei loro figli turbolenti. Dolorante e terrorizzata l’insegnante è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale civile di Nola, dove i medici le hanno prescritto una prognosi di cinque giorni: è costretta a indossare un busto ortopedico per curare le conseguenze dei colpi ricevuti. 

L’aggressione è avvenuta giovedi pomeriggio, nella scuola elementare e media Buonpensiero 1, un plesso di frontiera nei pressi del popoloso rione della ricostruzione. Intorno alle 14, al termine della giornata di lezione per le quarte e le quinte classi elementari, mentre gli alunni si apprestavano a uscire, due mamme sono penetrate nella struttura e si sono avventate sulla maestra dei loro figli. «È stata una scena terribile, erano incontenibili - raccontano alcuni testimoni – urlavano e la colpivano con pugni e schiaffi». Un bidello ha tentato invano di fermare le picchiatrici, inviperite al massimo grado. Hanno accusato la maestra di essere “troppo severa”, di aver usato le mani per controllare i loro bambini, di nove anni, durante le lezioni. Una circostanza, questa, seccamente smentita dai colleghi della vittima. 

Poco dopo il pestaggio sono giunti i carabinieri. I militari hanno identificato le due donne, entrambe denunciate dall’insegnante picchiata. «Sul conto della mia docente – chiarisce intanto Valeria Vaccaro, la dirigente della scuola – posso mettere le mani sul fuoco: mai e poi mai usa le mani per frenare le intemperanze degli alunni. Purtroppo qui alcuni bambini problematici sono ben addestrati dai loro altrettanto difficili genitori, ai quali fanno credere cose mai avvenute per godere di una sostanziale impunità. Basti pensare che gli stessi alunni che hanno fatto scatenare la furia delle loro mamme poco prima si erano esibiti in classe a colpi di banchi fatti volare sui pavimenti». Episodi preoccupanti. A Natale e a Pasqua l’istituto ha subito una serie di atti di vandalismo e il furto dei computer e di alcune attrezzature per lo sport e il tempo libero. La refurtiva è stata poi ritrovata dai carabinieri nel vicino “Momo”, un edificio comunale concepito come centro sociale ma poi abbandonato e divenuto con gli anni una sorta di quartier generale dei criminali della zona. Di recente però questa struttura è stata sgomberata e il Comune si è reimpossessato del suo bene. Ma la preside Vaccaro assicura: «La maggioranza degli alunni e dei loro genitori si comporta in maniera civile e partecipe. È la minoranza, chiassosa e ribelle, a creare un clima di tensione».

Ora i colleghi fanno capire che la donna picchiata è terrorizzata, che non vuole tornare al lavoro perché si sente in pericolo, minacciata. «Anche noi ci sentiamo soli e in pericolo in questo plesso - dicono alcuni maestri - ci vorrebbe la presenza delle forze dell’ordine almeno negli orari di ingresso e uscita». «La stessa persona che ha appena aggredito la mia insegnante – fa notare ancora la dirigente Vaccaro – aveva già aggredito un altro docente, un uomo». Una situazione difficile. Sono appena un centinaio gli alunni del plesso Buonpensiero ubicato nel rione “219” di Pomigliano. Circa 80 frequentano le elementari. I restanti 20 le medie. «Ma qui gli alunni della media – aggiunge la preside – sono solo quelli del secondo e del terzo anno. Quelli del primo anno li ho mandati in un altro plesso della scuola, lontano dal rione. Là c’è un ambiente più eterogeneo». 

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Il Mattino