Pompei. Insieme a tre complici, chiese il pizzo di Ferragosto a due imprenditori: condannato incensurato, fu riconosciuto dal tatuaggio. Vincenzo Severino, 20enne di Pompei,...
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Lo scorso agosto, come ricostruito dalla polizia e dall’Antimafia, il giovane incensurato aveva accompagnato i tre esattori - Aniello Cirillo, di 43 anni, del figlio Angelo Cirillo di 22 anni e di Valerio Varone, di 39 anni - da due fratelli imprenditori del settore conserviero. Volevano tre rate da tremila euro per Ferragosto, Natale e Pasqua, per mantenere i carcerati. Le telecamere avevano permesso subito di identificare i tre pregiudicati, mentre Severino era stato tradito successivamente da un tatuaggio troppo vistoso. Nel giorno degli arresti dei Cirillo e di Varone, andò a salutarli in commissariato dove i poliziotti notarono il particolare tatuaggio, lo identificarono per poi arrestarlo qualche giorno dopo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino