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Sono accusati di maltrattamenti, lesioni e abbandono di minore. Avrebbero causato ustioni gravissime sul corpo del loro bambino appena nato, rischiando di ucciderlo. Contestazioni che potrebbero costare rispettivamente 15 e 12 anni di carcere a Concetto Bocchetti e Alessandra Terracciano, genitori biologici del piccolo Vincenzo, il bimbo nato a Portici il 16 marzo dello scorso anno e ritrovato in fin di vita, 4 giorni dopo, da carabinieri e medici del 118. Una storia drammatica, struggente. Una storia che ha commosso un’intera città. Storia finita al centro di un processo penale ormai alle ultime battute. E la procura di Napoli (la pm Francesca De Renzis con l’aggiunto Raffaello Falcone) ha chiesto pene esemplari: 15 anni di reclusione per il padre e 12 per la madre, alla quale è stata concessa dall’accusa l’attenuante della seminfermità mentale.
Un processo che rimette insieme i tasselli di una storia drammatica, cominciata circa un anno fa, quando in seguito a una segnalazione i carabinieri hanno bussato alla porta della casa di via Diaz, centro di Portici, nella quale i due imputati vivevano. All’interno di quell’appartamento le forze dell’ordine hanno trovato in fin di vita Vincenzo, nato qualche giorno prima nella stessa casa e forse sottoposto a un lavaggio sbagliato che gli ha determinato ustioni su gran parte del corpicino. Il bimbo viene condotto d’urgenza in ospedale in condizioni gravissime. I due genitori, invece, vengono fermati e arrestati. Dai loro racconti e dagli accertamenti degli inquirenti viene fuori un quadro inquietante. La coppia aveva avuto in passato altri sette figli (anche da altre relazioni), tutti inseriti nel piano di affidamento e poi nei circuiti di adozione. Entrambi avevano perduto la potestà genitoriale in seguito a vicende giudiziarie, in particolare dovute a disturbi mentali della donna affetta da crisi di delirio.
Mentre i suoi genitori naturali finivano in carcere, il piccolo Vincenzo iniziava una lunghissima battaglia contro la morte. Una sfida vinta grazie ai medici del Santobono. Ricoverato inizialmente nella terapia intensiva neonatale, diretta dal dottor Antonino Di Toro, il bimbo è stato sottoposto a delicati interventi chirurgici, tra cui un trapianto di cute bio-ingegnerizzata personalizzata. L’intervento, delicato e all’avanguardia, è il primo realizzato su un paziente così piccolo e si è avvalso della collaborazione a distanza dell’ospedale pediatrico di Zurigo. Un calvario che si è concluso dopo oltre 5 mesi, quando il bambino è stato ufficialmente dichiarato fuori pericolo. Lo scorso maggio il tribunale per i minori ha individuato la famiglia giusta per quel bimbo così piccolo ma già provato dalla vita. Vincenzo, dimesso lo scorso agosto, è stato così affidato alla sua nuova famiglia. Una storia che ha scosso tutta Portici. Solo poche settimane fa sono stati fatti avere al bimbo dei regali frutto di una gara di solidarietà organizzata dal Comune presso il suo «Angolo del dono»: a consegnare i giochi sono stati il sindaco di Portici Vincenzo Cuomo e l’assessore alla gentilezza Mariarosaria Liuzzi.
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