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«Contro le aggressioni al personale sanitario serve un antidoto culturale. Una fetta di popolazione deve avere contezza di cos'è un ospedale, un luogo nel quale la salute è sacra e dove i medici sono i missionari della salute».
Lo ha detto il prefetto di Napoli, Michele di Bari, a margine di un incontro organizzato all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Napoli dalla sezione San Luca e San Giuseppe Moscati dell'Associazione Medici Cattolici Italiani, presieduta da Immacolata Capasso, e dall'Istituto Pascale.
Lo rende noto l'Ordine dei Medici riportando le dichiarazioni del prefetto: «Chi subisce una perdita o si trova in difficoltà - ha concluso il Prefetto - deve sempre ricordare che il lavoro di chi opera in sanità merita molto rispetto.
In piena sinergia con la linea del Prefetto è la posizione dal leader di camici bianchi di Napoli e provincia Bruno Zuccarelli: «Anni fa - ha detto - si poteva parlare di problema, oggi siamo nel pieno di una crisi che rischia di ripercuotersi in ultima istanza sulla tenuta del Sistema sanitario pubblico. Servono risposte efficaci e immediate, con una più ampia presenza di drappelli nelle strutture. Fondamentale - qualificare gli ospedali come obiettivi sensibili».
Zuccarelli ha poi rilanciato la proposta di puntare sulla prevenzione con l'impiego nelle aree di emergenza e pronto soccorso di figure qualificate sul piano della comunicazione, che possano dialogare con i pazienti e i familiari e in questo modo smorzare sul nascere ogni possibile tensione.
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