Napoli, pronto soccorso al palo al San Giovanni Bosco; l'ira dei residenti: «Ora basta attese»

Per il presidio della Doganella scatta la mobilitazione

Napoli, pronto soccorso al palo al San Giovanni Bosco; l'ira dei residenti: «Ora basta attese»
Riaprire il pronto soccorso del San Giovanni Bosco e riattivare anche la prima linea del Loreto Mare, ospedali storici, bacino di utenza di circa 400mila abitanti, strutture...

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Riaprire il pronto soccorso del San Giovanni Bosco e riattivare anche la prima linea del Loreto Mare, ospedali storici, bacino di utenza di circa 400mila abitanti, strutture convertite a Covid center durante l'emergenza e ora tornati all'assistenza ma a mezzo servizio, privi della principale porta di accesso, a causa di problemi organizzativi e carenza di personale. Mobilitati per venerdì i comitati di quartiere, la Consulta popolare Salute e Sanità della città di Napoli e quattro municipalità, la II (Avvocata, Montecalvario, Pendino, Porto, Mercato, San Giuseppe), la III (Stella San Carlo), la VII (Miano, Secondigliano, San Pietro a Patierno) e l'ottava (Piscinola, Marianella, Scampia, Chiaiano). Venerdì saranno riunite in un Consiglio intermunicipale straordinario nella sala auditorium della Città metropolitana in via Don Bosco per redigere un documento unitario chesolleciti la riapertura dei due pronto soccorso. Un'istanza posta all'attenzione dell'amministrazione regionale e della Asl.



«Ho cercato aiuto e condivisione a fronte di tantissime segnalazioni e richieste di cittadini residenti in questi quartieri - avverte Fabio Greco, presidente della III municipalità - L'iniziativa nasce priva di coloritura politica ma con l'idea di sensibilizzare e magari affiancare la Regione e l'Asl affinché riaprano il San Giovanni Bosco e il Loreto secondo le destinazioni previste dal piano ospedaliero. L'emergenza Covid è finita e bisogna riaprire queste strutture. L'ospedale della Doganella - conclude il rappresentante del parlamentino di quartiere - è tornato funzionante per tutte le discipline a differenza del Loreto ma la sua principale porta di ingresso resta sbarrata».

La Asl dal canto suo ribadisce che l'unico nodo da sciogliere è quello del personale. «Siamo assolutamente determinati ad aprire il pronto soccorso del presidio della Doganella - avverte il manager Ciro Verdoliva - abbiamo istruito negli ultimi anni una mezza dozzina di concorsi ma non siamo riusciti a reclutare unità specialistiche da impiegare in prima linea». Alla mobilitazione sarà presente anche Luigi De Paola, ex direttore sanitario del presidio della Doganella da alcuni anni in pensione: «A Napoli gli abitanti dei quartieri popolari periferici e quelli vicini del Centro sono quelli a più alto tasso di mortalità ed a più bassa vita media - avverte - è come se fossero il Sud della città e qui si registra la maggiore mortalità evitabile dell'area metropolitana. Ciò significa che in questo territorio la popolazione ha bisogno di servizi sanitari migliori e di maggiori opportunità di accesso alle cure anche sul piano della prevenzione e degli stili di vita. Non è un caso - conclude de Paola - che il tasso di ricorso alle cure ospedaliere in urgenza e alle cure ospedaliere di ricovero qui siano tra i più alti d'Italia.



Consulta cittadina e Municipalità puntano il dito anche sull'utilizzo dei fondi nazionali per l'edilizia ospedaliera: «Le somme recuperate nel 2018 (oltre 1 miliardo di euro) sono vincolate ai lavori di ristrutturazione degli ospedali. Tra questi ci sono anche alcuni progetti già esecutivi che riguardano anche il San Giovanni Bosco e il Loreto. Al presidio di via Filippo Maria Briganti ad esempio, bisognava, tra gli altri, completare i lavori del quarto piano e rifare tutti gli impianti ma dopo più di 3 anni dall'acquisizione di detto finanziamento, molto poco è stato fatto e speso». «Il problema è ampio e complesso, come già più volte ribadito da tutti gli attori coprotagonisti del Sistema sanitario regionale - replica Verdoliva - e non riguarda solo la Campania. È un problema nazionale. È evidente che senza dirigenti medici non è possibile aprire alcuni Pronto soccorso. Negli ultimi tre anni il reclutamento del personale ha visto una scarsissima partecipazione». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino