Primo turno elettorale segnato dall'incertezza. I primi dati fanno pendere la bilancia dalla parte di Antonio Sabino, candidato del centrosinistra, seguito da Davide Secone,...
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DISAFFEZIONE
Il segnale di una crescente disaffezione dalla politica locale, sentita ormai distante dalle problematiche della cittadinanza. Quarto, finita tre anni fa alla ribalta nazionale per l'elezione di Rosa Capuozzo, il primo sindaco grillino eletto in Campania ma ripudiato pochi mesi dopo dal Movimento, potrebbe dunque essere governata nei prossimi anni da Antonio Sabino, avvocato 39 enne figlio di uno storico esponente della sinistra flegrea, oppure da Davide Secone, figlio di Sauro Secone, primo cittadino Quarto tra il 2007 e il 2011. Sabino non è appoggiato (almeno ufficialmente) dal Pd, uno dei grandi partiti assenti dalla competizione, così come Forza Italia, Lega e Movimento Cinque Stelle, bensì da tre liste civiche: Democratici in cammino, Arcobaleno e Movimento Flegreo. Secone, che lo ha trascinato al ballottaggio, è sostenuto invece da due liste dichiaratamente di sinistra: Un'altra città e Davide Secone sindaco. Il primo turno avrebbe sancito l'uscita di scena di altri quattro candidati: Rosa Capuozzo, Giovanni Santoro, Gabriele Di Criscio e Concetta Aprile, quest'ultima orfana del simbolo pentastellato e in campo con la civica Meet up Quarto 3.0.
LA DIFFERENZA
Il risultato elettorale di ieri potrebbe essere stato influenzato dalle vicissitudini di Massimo Carandente Giarrusso, il candidato del centrodestra fermato in avvio di campagna elettorale poiché incandidabile. Il suo elettorato si sarebbe infatti divisi e quei voti potrebbero aver fatto la differenza. Due delle liste che sostenevano Giarrusso hanno deciso di appoggiare Davide Secone; altri esponenti e forze politiche, tra cui i rappresentanti locali di Fratelli d'Italia, avevano invece puntato sulla Capuozzo. Qualche voto moderato sarebbe, infine, stato indirizzato anche a Sabino, che già contava sull'endorsement di alcune famiglie tradizionalmente legate a Forza Italia. Una campagna che non ha entusiasmato nessuno, in primis gli elettori, stanchi dei continui commissariamenti del Comune e dagli imprevisti che, a più riprese, hanno tagliato la strada a candidati alla carica di primo cittadino e intere coalizioni.
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Il Mattino