Martedì è il D-day per Stefano Caldoro. In queste ore si lavora alla presentazione ufficiale della candidatura a presidente della Regione per la terza sfida che lo...
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Per martedì Caldoro spera che i tre leader nazionali abbiano risolto il caso di Armando Cesaro, sulla cui ricandidatura Salvini ha posto un veto in contemporanea con l'ufficializzazione della discesa in campo dell'ex governatore. Vietare all'attuale capogruppo azzurro di candidarsi provocherebbe un effetto domino rischiosissimo per le sorti dell'intera coalizione: dire no ad altri nomi, indebolire quel che rimane di Forza Italia e dover trovare nuovi e fidati sostenitori pronti a finanziare una campagna elettorale in salita. Nessun veto, invece, è stato posto dalla Lega su Pietro Diodato. A riferirlo è il senatore Edmondo Cirielli: «Né la Lega né tantomeno Salvini, che peraltro neanche conosce Diodato, hanno espresso alcun veto su di lui o su altri candidati del nostro partito. Di conseguenza, non posso aver dato alcuno stop al leader della Lega su di una cosa mai avvenuta», ha precisato anche alla luce della riunione interna svoltasi giovedì in cui anche un altro dei candidati in pectore, Marco Nonno, si è detto pronto a fare un passo indietro se la sua vicenda giudiziaria dovesse creare imbarazzi. I massimi dirigenti di FdI gli hanno garantito che non vi è alcun ostacolo. Ha invece creato conflitti l'ingresso nel partito del figlio del sindaco di Melito, Antonio Amente, che farà coppia con Marta Schifone. Nel limbo il consigliere regionale uscente Luciano Passariello, pronto a ricandidarsi con altra lista. Nella Lega, infine, si sta registrando grande convergenza su Ciro Campana, sponsorizzato in primis dal coordinatore provinciale salviniano, Enzo Catapano. «Con l'unità manderemo a casa De Luca» avverte il coordinatore cittadino di Fratelli d'Italia a Napoli Andrea Santoro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino