Si mette ancora di traverso la Lega di Matteo Salvini sulla formazione delle liste per le regionali del centrodestra e salta il taglio del nastro della campagna elettorale di...
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Non è passata inosservata la presenza di Sabino Morano consigliere irpino leghista coinvolto in una inchiesta della Dda e fan sfegatato di Salvini che ad Avellino ha spedito un commissario. Morano non sarebbe uno dei candidati alle regionali ma il fatto che era lì a quattro passi da Caldoro gli azzurri lo hanno sottolineato con vigore. E ancora a Salerno - epicentro delle regionali - fanno notare i forzisti che Ernesto Sica ex di Fi sbarcato nella Lega è colui che ha confessato il dossieraggio contro Caldoro nel 2010 per il quale ha avuto molti guai giudiziari, insomma tanta la carne al fuoco con gli azzurri che nella sostanza chiedono a Salvini di guardare prima a casa a sua prima di sparare contro gli altri. Atteso che i Cesaro spazio per candidarsi non ce ne è né pare lo stiano cercando. Lo schema garantista di Fi contro il neogiustizialismo della Lega è il nodo da sciogliere.
«Abbiamo iniziato a fare il punto della situazione», insisite Caldoro. «Martedì si terrà una conferenza stampa per parlare e ascoltare le domande dei giornalisti. Lo abbiamo concordato e il resto lo racconteremo in quella sede». Prende tempo Caldoro, 5 giorni poi a parlare chiaro sarà lui. Intanto Caldoro rimarca come sarà costruita la coalizione e di conseguenze le liste, si punterà a «profili politici» respingendo al mittente «un certo civismo opportunista» trapela dal suo quartier generale. «C'era anche la Lega, naturalmente - conferma Caldoro - all'incontro c'erano tutti i segretari regionali e abbiamo iniziato a mettere giù le basi per l'appuntamento di martedì con temi più politici e organizzativi della coalizione. Il tempo giusto per organizzare l'evento, dobbiamo trovare una location adatta. Mi limito a questo». Saranno 5 forse sei le liste che lo appoggeranno in questa cavalcata per sfidare De Luca e tutte le liste avranno un profilo politico forte e marcato. Caldoro attacca invece De Luca per distogliere l'attenzione dalla querelle con la Lega: «Lo chiama piano-lavoro quello messo in piedi ma in realtà - spiega -è un piano di formazione lavoro per posti già assegnati ai comuni, c'è una narrazione sbagliata di quanto afferma De Luca». E sul Covid conclude così: «Bene la chiusura ma sono state misure prese dal governo per tutta l'Italia, siamo stati bravi e fortunati perché nella tragedia il Covid da noi non ha fatto la stessa devastazione che ha fatto altrove. Non mi piace questa contrapposizione sud contro nord, è vecchia e non funziona più». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino