«Non basta cancellare un nome, serve un'opera di pulizia di sistemi di corruzione e malaffare che frenano lo sviluppo». Valeria Ciarambino, candidata del Movimento...
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«Non pretendiamo troppo - sottolinea - se chiediamo che un papabile esponente dell'istituzione più importante di questa regione non dovrà essere indagato reati per camorra, voto di scambio, corruzione o qualunque tipo di reato contro la pubblica amministrazione». «Alle regionali di 5 anni fa - ricorda - la lista degli impresentabili stilata dalla commissione Antimafia vedeva la Campania in testa per numero di impresentabili, tra coalizione di centrodestra e centrosinistra, con a capo gli stessi candidati presidenti di oggi». «E non è certo un caso che la Campania sia tra le tre regioni con la maglia nera per corruzione - aggiunge - Una regione corrotta è una regione con minori investimenti pubblici e privati, dove non esiste la meritocrazia, dalla quale le imprese scappano assieme ai nostri giovani talenti, lasciandosi alle spalle disoccupazione e desertificazione industriale». «E non basta dire, come si limita a fare Salvini, fuori i Cesaro, se poi in lista ci sono comunque gli esponenti di quello stesso sistema - precisa - Di un nome di può facilmente fare a meno, ma non si può fare a meno dell'industria elettorale che si muove dietro quel nome». «Non basta un tratto di penna, serve un'opera di pulizia profonda per il bene della nostra regione e dei nostri cittadini - conclude - È un impegno che tutela le istituzioni e sono certissima che nessuno dei miei sfidanti si sottrarrà». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino