La prima campanella quest’anno è suonata quasi due mesi fa. Eppure da allora ancora 85mila cattedre, in tutt’Italia, devono essere assegnate ad...
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Una decina di migliaia di ricorsi al Tar, che in molti casi sono stati già ribaltati dalla stessa magistratura amministrativa. Migliaia di certificati medici di insegnanti, che - stando al refrain più abusato negli ultimi mesi - hanno marcato visita per non essere “deportati” dal Sud al Nord del Paese. Il tentativo, utopistico, del governo di scegliere il personale docente principalmente attraverso i concorsi. Proposito che però è fallito miseramente visti i tempi lunghi necessari per portare a buon fine queste operazioni. Infatti soltanto un terzo delle selezioni è terminata in tempo debito. Cioè prima dell’inizio della scuola.
Nonostante si siano raddoppiati i fondi per il funzionamento - più che raddoppiati passando da 110 a 235 milioni all’anno - la Buona scuola non è riuscita a ridurre il marasma imperante nel settore. Dal ministero di viale Trastevere non confermano i numeri, ma off records un suo dirigente ammette che «la situazione è complessa. Noi avremmo peccato di ingenuità e superbia pensando di poter gestire una mobilità di 200mila docenti e personale scolastico in poche settimane. Ma i sindacati, quelli piccoli principalmente, fanno di tutto per difendere posizioni e tutele che oggi non sono più sostenibili. Poi i tribunali amministrativi e i certificati falsi hanno fatto il resto».
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Il Mattino