Rione 219 a Melito, blitz all'alba: va giù la casa abusiva che bloccava i disabili

Rione 219 a Melito, blitz all'alba: va giù la casa abusiva che bloccava i disabili
Un appartamento abusivo, realizzato a Melito tra i porticati delle case del dopoterremoto, già sequestrato dai vigili urbani due mesi fa, è stato abbattuto nel...

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Un appartamento abusivo, realizzato a Melito tra i porticati delle case del dopoterremoto, già sequestrato dai vigili urbani due mesi fa, è stato abbattuto nel corso di un blitz delle forze dell'ordine, ieri mattina, dopo il via libera della magistratura e l'ordinanza firmata dal sindaco. Una procedura lunga e complessa ha evitato l'ennesimo scempio in un quartiere al confine con Scampia, sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti per altre delicate indagini. Per realizzare la costruzione, oramai ultimata con porte, finestre, pannellature e controsoffitti interni, era stata abolita la rampa d'ingresso che permetteva ai disabili di accedere autonomamente nello stabile.

Gli autori dell'abuso (il procedimento penale è a carico di ignoti) non si erano fatti scrupolo dei sigilli, sebbene in quella palazzina di via Tevere alloggiasse un consigliere comunale. Le operazioni coordinate dalla polizia municipale, guidata dalla comandante Antonia Napolano, in collaborazione con i carabinieri della locale tenenza, sono state contrastate dall'azione dimostrativa di decine di abitanti del rione, che hanno cinto la zona interessata all'abbattimento, ritardando lo smantellamento. In prima fila donne e bambini, mentre tra gli occupanti dei lotti che affacciano su via Tevere sono volati insulti: Pentiti, vergognatevi, hanno gridato gli uni contro gli altri. Minacciate le forze dell'ordine: presa di mira la giovane vigilessa che guida i caschi bianchi, già oltraggiata poche settimane fa negli uffici del Comune per una storia di multe stradali, mentre a marzo durante un'operazione contro il commercio abusivo rischiò di essere investita da un venditore senza licenza.

I mezzi meccanici sono entrati in azione dopo che una trentina di carabinieri del battaglione Campania, giunti di rinforzo nel quartiere, hanno ristabilito la calma. Il via libera per l'abbattimento era giunto poche ore prima, a seguito del dissequestro dell'opera abusiva da parte dei magistrati della procura di Napoli Nord, dopo le richieste del comando dei vigili urbani, che hanno agito poco dopo l'alba, puntando sull'effetto sorpresa. Al Comune nessuno era a conoscenza dell'avvio del blitz. Pare che anche il sindaco ne fosse all'oscuro, sebbene pochi giorni prima fosse stata firmata l'ordinanza d'abbattimento: «In un quartiere ad altissimo rischio criminalità - ha detto Luciano Mottola, informato dell'operazione - per troppo tempo si è pensato di poter agire indisturbati, con regole proprie e non conformi al vivere civile: oggi è stato con forza ribadito il concetto di legalità. L'abbattimento è avvenuto al termine di un iter burocratico molto complesso che ha visti impegnati la Procura della Repubblica di Napoli Nord, i carabinieri della tenenza di Melito, il Comune e la polizia municipale: ringrazio tutti. Dopo settimane di violazioni di sigilli, una disperata caccia ad operai fantasmi e svariate denunce, finalmente lo smantellamento». 

È giallo, al momento, su chi fossero i committenti dell'abuso, che avrebbero seguito la stessa procedura di decine di altri piccoli costruttori abusivi, sottraendo spazi comuni, eliminando porzioni di condominio, abbattendo indispensabili rampe. Adesso sarà carico del Comune (già in dissesto) realizzare nuovamente la discesa per i disabili. Intanto le indagini vanno avanti per far luce sulla vicenda, avvenuta tra centinaia di case, continue violazioni di sigilli, di fronte ad una scuola comunale: «All'abbattimento di via Tevere continua il sindaco ne faranno seguito tanti altri. Quanto avvenuto ieri mattina non deve e non può restare una goccia nell'oceano». 

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Il Mattino