Alla vigilia del giovedì santo il clima che si respira tra le strade del Rione Villa, a più di una settimana dall'omicidio di Luigi Mignano, 57 anni, ucciso...
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A oltre una settimana dall'omicidio avvenuto alle 8.45 in via Ravello, con cui s'incrociano via Sorrento e piazza Capri, il Rione Villa cerca di tornare alla normalità. Una normalità che non è poi così comune nel fortino dei clan di Napoli est, dove il clima che tuttora si respira è di omertà e paura. Una faida di camorra in atto tra i Rinaldi (a cui era legata la vittima dell'agguato di martedì 9 aprile) e i Mazzarella, in cui sembrerebbe assumere sempre più peso la cosca dei D'Amico che dal Rione Conocal di Ponticelli si è spostata al Rione Villa. Uno scenario che gli inquirenti stanno studiando in maniera certosina alla luce dell'ultimo omicidio nel rione delle stese. Eppure il quartiere prova a rialzare la testa, a partire da mamme, maestre e alunni che ieri hanno sfilato con uno striscione con la scritta pace dalla sede del plesso in via Sorrento fino a piazza Capri per il precetto pasquale insieme alla preside. «Abbiamo vissuto un bel momento - dice la Pirone - insieme ai docenti, agli studenti e ai genitori, per farci simbolicamente gli auguri di Pasqua. C'è stata una grande partecipazione e questo ci ha riempito di gioia».
Eppure mentre mamme e bambini sfilavano per la pace, si è diffusa la voce di un presunto coprifuoco che i vertici del clan avrebbero imposto (il condizionale è d'obbligo) ai devoti della Madonna dell'Arco. Secondo queste voci, non confermate, dato che non c'è stata alcuna denuncia al commissariato di polizia guidato dal primo dirigente Michele Cante, qualcuno legato alle famiglie malavitose del quartiere avrebbe detto a chiare lettere ai fujenti che non sono graditi, imponendo loro il silenzio. Una specie di invito a non svolgere nessun tipo di manifestazione in segno di rispetto per la persona uccisa né offerte davanti alle statue di Madonne e santi sparse qua e là in diversi altarini nel rione. «A me non è giunta alcuna voce di queste minacce. Certo è che domenica scorsa queste funzioni non ci sono state» dice il parroco don Modesto Bravaccino. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino