L'impegno a offrire una tensostruttura e attivare una task force di servizi sociali. Sono queste le soluzioni temporanee individuate dal governo, tramite il Comune di...
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LO SCONTRO
Gli ultimi a inveire contro il sindaco Antonio Poziello e il loro stesso partito sono i consiglieri comunali del Pd. «Fa tanto rumore il silenzio tenuto dagli organismi provinciali e regionali del partito e degli stessi eletti nel nostro collegio. Un silenzio che è parso ai più una sorta di accondiscendenza all'azione del sindaco - scrivono in una nota -. Per sgombrare il campo anche noi da quella che riteniamo una scellerata ipotesi, chiediamo agli organismi provinciali e regionali di chiarire espressamente quale posizione intendono assumere rispetto alla intera vicenda in un incontro da tenersi presso il circolo di Giugliano».
Il Comune, oltre a offrire alloggi temporanei, in attesa di creare le condizioni di un vero processo di integrazione, si è impegnato a non effettuare alcuno sgombero finchè le soluzioni avanzate non siano realizzate. Ed è proprio il timore di un nuovo allontanamento forzato ad allarmare le famiglie che da quasi un mese stanziano su un'area privata a pochi metri dall'ex campo. Ancora senza acqua né energia elettrica, accampati in auto e furgoni. A loro disposizione solo alcuni bagni chimici. L'associazione «21 luglio», che ha supportato il ricorso a Strasburgo, ha favorevolmente accolto la sospensione della Corte. «Dopo trent'anni di ghettizzazione - ha commentato il presidente Carlo Stasolla - per la prima volta si apre un'occasione storica per l'inclusione delle comunità rom». I 450 residenti dell'ex campo di via Vaticali dovrebbero essere dislocati tra una tensostruttura e centri di accoglienza sia a Giugliano che in altre città della regione.
Secondo il consigliere pentastellato Nicola Palma potrebbero essere accolti nella tensostruttura della chiesa di San Massimiliano Kolbe dove lo scorso anno furono ospitati a seguito dell'emergenza neve. La decisione della Corte, secondo Palma, ha «tracciato una linea». Palma attacca poi il sindaco e la sua maggioranza: «Nessuno proferisce parola, poi tra qualche mese avranno il coraggio di chiedere i voti per le prossime elezioni. Oggi per la paura di perderli, quei voti, nessuno parla ma questa potrebbe essere la soluzione alle problematiche ambientali, sanitarie e di degrado legate ai rom. L'azione intrapresa per questa comunità potrebbe essere avviata anche per le altre presenti a Giugliano». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino