«Obbedisco». Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris fa marcia indietro e accoglie l’imposizione del prefetto Gerarda Pantalone: il piccolo Ruben, che ha due madri e quindi...
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Un bambino con la sola madre, non con due madri di cui una sostitutiva del padre. La vicenda era stata oggetto di non poche polemiche, con uno scontro tra Comune, prefettura e ministero. Il piccolo Ruben è nato il 3 agosto scorso con l’inseminazione in Spagna, dove vive la coppia omosessuale: Daniela Conte, napoletana e madre biologica, e Marta Loi, sarda. La mamma aveva chiesto, tramite gli uffici consolari, come previsto dalla legge, di iscrivere il figlio nei registri dello stato civile di Napoli: le donne sono prive di passaporto spagnolo e quindi non potevano trascrivere la nascita in quello Stato, da qui la decisione di dare al figlio la cittadinanza italiana. Nella vicenda si è inserito De Magistris che, saputo del caso, ha voluto l’iscrizione anomala sollecitando il battage mediatico. Proprio per effetto di questo battage, la vicenda è finita all’attenzione della prefettura e del ministro: da qui la decisione di chiedere a De Magistris di attenersi alle leggi italiane e fare dietrofront. Una scelta quella del sindaco di tipo politico, con l’annuncio di un immediato ricorso al Tar in una battaglia a distanza con il prefetto e il Viminale, in particolare con il ministro Angelino Alfano schierato contro l’omologazione delle coppie dello stesso sesso. Una battaglia con la finale e perentoria richiesta del prefetto di rispettare la legge, di annullare l’atto nella parte che non rispettava le nostre norme. E con l’avvio di un’inchiesta conoscitiva da parte della Procura di Napoli per l’individuazione dei reati commessi.
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Il Mattino