Parlare di crisi rifiuti sembra essere un tabù. La chiusura del termovalorizzatore di Acerra ha lasciato sulle strade di Napoli una enorme quantità di rifiuti...
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Se è vero che in tutta Italia le periferie sono al centro di fenomeni di abbandono istituzionale e degrado - figli a loro volta dei tagli ai trasferimenti ai comuni secondo alcuni e all'inefficienza amministrativa secondo altri - è altrettanto vero che in quartieri come San Pietro a Patierno ormai da diversi anni si è sorpassato il limite della decenza, del decoro urbano e, soprattutto, della sicurezza. A via Rosa dei Venti, una strada che interseca via Cupa del Principe - una delle più densamente abitate del quartiere, con i suoi enormi palazzoni popolari - da diversi mesi c'è una discarica nascosta dalla vegetazione incolta. Il consigliere della VII Municipalità Giuseppe Grazioso ha denunciato come ormai da diversi giorni, all'interno di un sovrapassaggio pedonale, siano stati abbandonati rifiuti di provenienza industriale - grossi sacconi neri ancora ben sigillati misti a cavi elettrici - oltre a una grossa canna fumaria di eternit in disfacimento, con le pericolosissime fibre esposte agli agenti atmosferici. Una bomba ecologica a due passi da edifici abitati e scuole.
«La Municipalità ha completamente abbandonato questo pezzo di territorio - l'accusa di Grazioso - sono anni che chiedo al presidente Moschetti di interessarsi di questo problema e di dare maggiore decoro a queste aree verdi. Le discariche che si formano qui sono favorite dalla vegetazione incolta e, a causa del disinteresse istituzionale, ci troviamo di fronte a situazioni di questo genere. Qui ci sono abitazioni, ci sono scuole, ci sono bambini - tuona l'esponente del settimo parlamentino - è intollerabile che ci siano scorie di amianto abbandonate alle intemperie, con tutti i rischi per la salute che ne conseguono. L'appello che rivolgiamo anche al Comune di Napoli - ha poi concluso Grazioso - è di ricordare che anche questo territorio abbandonato fa parte della città di Napoli e che i cittadini di questa bistrattata periferia hanno il diritto di essere trattati come i napoletani di via Toledo, del Vomero o del Lungomare».
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Il Mattino