«Maradona Santo» al rione Sanità, ecco il dipinto alla Basilica di Santa Maria

La tela nasce da una foto che immortala l'esultanza di Maradona durante il mondiale di calcio del 2018

Il dipinto
Maradona non solo D10S, ma pure santo. E' arrivata ieri nel chiostro della basilica di Santa Maria della Sanità, uno dei quartieri più popolari di Napoli,...

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Maradona non solo D10S, ma pure santo. E' arrivata ieri nel chiostro della basilica di Santa Maria della Sanità, uno dei quartieri più popolari di Napoli, l'opera «Diego!» di Elvis Spadoni, che ritrae il grande campione in posa estatica e colpito dalla luce divina, con attorno dei tifosi adoranti come le figure di una pala d'altare caravaggesca.

«E' noto che per i napoletani il pibe de oro è sempre stato considerato un Dio, singolare è che la tela - scrive il Corriere del Mezzogiorno, che pubblica la notizia - abbia trovato posto nel chiostro di una chiesa, una basilica monumentale di grande importanza storica, culturale e sociale».

La tela nasce da una foto che immortala l'esultanza di Maradona durante il mondiale di calcio del 2018 in seguito ad un gol dell'Argentina. Spadoni, artista marchigiano che vive in Romagna, ha studiato teologia e ha all'attivo diverse opere di arte sacra. «Ho scelto di donare alla mia opera la veste effettiva di un dipinto seicentesco per unire sacro e profano», spiega l'autore.

«Nella parte superiore, Maradona è raffigurato come il Santo, è in posa estatica ed è colpito dalla luce divina; intorno a lui i fedeli rappresentati, in comunione col santo, si radunano per poter vivere insieme la grazia ricevuta. Nella parte bassa invece, scura e dai colori infuocati, sono raffigurate persone che cercano di avvicinarsi alla figura centrale rappresentata sulla tela, le quali vedono in quest'ultima un'opportunità per sollevarsi, trovare beatitudine o redenzione. D'altronde questo accostamento non deve troppo sorprendere se Pasolini poteva affermare che 'il calcio è l'ultima rappresentazione sacra del nostro tempo».

Il dipinto rimarrà esposto per un mese nel chiostro della basilica, per poi trasferirsi nella casa di comunità Cristallini 73, un centro di aggregazione sportivo e culturale per i giovani del territorio.

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Il Mattino