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La basilica di Santa Chiara non è solo uno dei più vasti ed importanti edifici di culto della città. Per moltissimi napoletani rappresenta un vero e proprio simbolo. Eretta per volere di Carlo d'Angiò e consacrata ufficialmente nel 1340, fu semi-distrutta dai devastanti bombardamenti della seconda guerra mondiale. Ospita all'interno, solo per citare le sepolture ed i monumenti più illustri, il Pantheon della Casa Reale dei Borbone e la tomba di Salvo d'Acquisto. Fu sotto le volte dell'immensa basilica che Don Giovanni d'Austria fu ufficialmente insignito del comando della flotta Cristiana che avrebbe affrontato e sconfitto la flotta Ottomana a Lepanto. Un complesso, quello di Santa Chiara, che attira ogni anno milioni di visitatori da ogni parte del mondo.
Nonostante la bellezza architettonica e l'importanza storica, però, il complesso di Santa Chiara non è al sicuro dagli atti vandalici. Lo scalone laterale, pulito e ripulito più volte nel corso degli ultimi anni - l'ultimo intervento di radicale pulizia nel 2018 - oggi è di nuovo ricoperto di orribili graffiti e di adesivi che sponsorizzano gruppi rock più o meno conosciuti nel panorama underground partenopeo. Gruppi di ragazzi delle vicine scuole vi si accampano ogni giorno per fumare e consumare alcolici lontani da occhi indiscreti, lasciandosi dietro le "tracce" della loro turbolenta presenza. A poco o nulla sono serviti gli appelli lanciati nel corso degli anni per salvaguardare il decoro del complesso religioso.
«Lo scempio di Santa Chiara - il commento di Antonio Pariante del Comitato Civico Portosalvo - si rinnova e ci ricorda che il problema del “graffitismo selvaggio”, a differenza delle altre città d’arte italiane, non è stato ancora affrontato dalle amministrazioni locali e continua a rimanere una “grave piaga” del sito Unesco più grande è più importante d’Europa per il quale si fa veramente poco o niente».
Problema, quello del "graffito selvaggio" che non riguarda, ovviamente, la sola basilica di Santa Chiara ma che colpisce decine di altri monumenti del centro storico partenopeo.
Curia e Sovrintendenza dovranno necessariamente pensare al più presto ad un nuovo intervento di restauro dello scalone di Santa Chiara. Per rendere veramente efficaci gli interventi di pulizia, e non limitarli ad interventi-spot a favore di telecamera, è però necessaria una importante opera di sensibilizzazione che coinvolga in primis i più giovani.
«Quando si parla di un territorio o di monumenti di quel territorio - ha dichiarato il presidente del Movimento Neoborbonico Gennaro De Crescenzo - io credo che il concetto di legalità sia molto legato al concetto di conoscenza. Si può amare solo ciò che si conosce e se si ama si rispetta. Vale per i rapporti umani e personali e vale anche per una città. Premessa la necessità di controlli veri e sanzioni vere e premesso che queste cose vergognose accadono in tutte le grandi città del mondo, occorrerebbero dosi massicce di storia di Napoli nelle nostre scuole. Se i nostri ragazzi conoscessero la storia di Santa Chiara - conclude De Crescenzo - non gli verrebbe mai in mente di "insultarla" in questo modo».
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Il Mattino