Santa Luciella, il restauro svela un affresco del Settecento

Santa Luciella, il restauro svela un affresco del Settecento
Francesca sta in piedi su una sedia, sorride, gesticola e continua a spiegarti i dettagli del miracolo d'arte che si sta verificando, Massimo confessa di aver pianto quando ha...

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Francesca sta in piedi su una sedia, sorride, gesticola e continua a spiegarti i dettagli del miracolo d'arte che si sta verificando, Massimo confessa di aver pianto quando ha capito cosa stava succedendo: Massimo e Francesca sono l'avamposto di Respiriamo Arte il gruppo di giovani che ha fatto rinascere la chiesa di Santa Luciella dopo quarant'anni di oblio. La chiesa in queste ore sta svelando un altro dei suoi antichi segreti: il restauro di una tempera novecentesca ha svelato la presenza di un affresco settecentesco.


Per adesso il restauro ha svelato due soli dettagli dell'affresco, un volto della Madonna e un volto di Cristo. Troppo presto per capire quale sia la rappresentazione: inizialmente si pensava a una deposizione poi s'è pensato a una resurrezione, poi s'è deciso di lasciare in pace il restauratore senza intrusioni ulteriori fino a quando il lavoro sarà completato.

Al lavoro c'è l'esperto Gaetano Corradino di Ambra Restauri, la vicenda è seguita in ogni dettaglio da Laura Giusti della Soprintendenza, e da padre Eduardo Parlato storico vertice dell'ufficio ufficio beni culturali ecclesiastici e arte sacra della Curia.
 
A dire la verità di quell'affresco antico nessuno sapeva nulla. La scoperta è avvenuta per via della testardaggine dei ragazzi di Respiriamo Arte, del presidente Massimo Faella in particolare che non sopportava lo stato di degrado del dipinto che si trova nella terrasanta dove centinaia di turisti vanno a scoprire il mistero del teschio con le orecchie.

Sull'altare ipogeo c'era un dipinto a tempera, molto malridotto, che rappresentava in maniera piuttosto grottesca il mondo delle anime defunte con fiamme e diavoli, sormontato, per quel poco che si riusciva a intravedere, da una Madonna trionfante. Non era un granché ma bisognava restaurarlo. E siccome i ragazzi di Respiriamo Arte di soldi per il restauro non ne hanno, sono andati dal loro principale sponsor e mecenate, il barone Pasca di Magliano, Soprintendente del Pio Monte della Misericordia: Ci bastano mille euro per l'operazione, che ne pensa?. Il barone, di fronte all'entusiasmo di quei giovani matti, non ci ha pensato e ha convinto il Pio Monte a finanziare il restauro.

Quando sul posto è giunto il restauratore, ha dato uno sguardo alla tempera e ha scosso la testa: c'era davvero poco da fare, recuperarla era quasi impossibile. Le operazioni sono comunque iniziate; così, da una porzione irrecuperabile del dipinto, è venuto fuori un colore inaspettato e decisamente più antico. Subito è scattata, sotto la supervisione della Soprintendenza, l'operazione di recupero di quel che c'era sotto la tempera novecentesca, e sono venute fuori le prime parti di affresco settecentesco che vedete in queste fotografie.
 
Per adesso si notano (gli studiosi ci perdoneranno qualche errore iconografico) una Vergine Maria non vestita a lutto e un Cristo disteso che, però, sembra avere gli occhi aperti ed ha il capo circondato da un'aureola a raggi, proprio quest'ultimo dettaglio farebbe pensare a una resurrezione anche se l'unica ultima parola spetterà agli esperti quando il restauro sarà terminato. Anche l'attribuzione, al momento attuale, sembra impossibile sebbene tutti gli esperti che hanno dato un'occhiata a quell'affresco riconoscano una mano eccellente e una qualità superiore.


Attualmente le visite alla chiesa sono possibili tramite prenotazione con la formula Santa Luciella tutta per te: entrano solo singole persone o gruppi appartenenti allo stesso nucleo familiare, per evitare affollamento. I fortunati che andranno a Santa Luciella in questo periodo, oltre a scoprire le meraviglie dell'antica chiesa e il mistero del teschio con le orecchie, potranno osservare anche il lavoro di restauro che andrà avanti per molti giorni.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino