Scuola a Napoli, il direttore regionale: «Lo studente disabile di nuovo in classe: tre collaboratori chiamati ad aiutarlo»

La svolta nel caso del ragazzino che dal 21 ottobre non va più a scuola a causa difficoltà nel percorso di integrazione

Il caso all'istituto Bernini-de Sanctis di Napoli
L'imperativo è: far tornare lo studente disabile in classe entro fine mese. «Anche prima», detta la priorità Ettore Acerra, il direttore...

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L'imperativo è: far tornare lo studente disabile in classe entro fine mese. «Anche prima», detta la priorità Ettore Acerra, il direttore dell'ufficio regionale scolastico in contatto con il ministero dell'Istruzione. È impegnato a seguire la vicenda personalmente, difatti interviene al termine dell'incontro avuto con la famiglia del ragazzino che dal 21 ottobre non va più al Bernini-de Sanctis a causa difficoltà nel percorso di integrazione, anche per raggiungere il bagno. «Costretto in carrozzina, mio fratello non può andarci da solo, deve essere accompagnato ma nessuno provvede: e, quel giorno, era rientrato a casa inzuppato di pipì», la sintesi dell'episodio raccontato dalla tutrice Daniela T. nel documento inviato via pec in modo da segnalare i pesanti disagi e «la scelta tra le più sofferte»: rinunciare alle lezioni, autodenunciandosi per la violazione dell'obbligo scolastico, visto che l'alunno non ha compiuto i 16 anni.

Una disperata richiesta di aiuto che in queste settimane non è rimasta inascoltata. «Abbiamo disposto», chiarisce Acerra, «un approfondimento di tipo ispettivo, che ha una duplice valenza: verificare le responsabilità, ma soprattutto accompagnare l'istituto nel reinserimento del ragazzo; il punto centrale è garantirgli un percorso scolastico didattico-educativo e, contemporaneamente, di sostegno materiale». Come? Risolvendo i problemi di natura organizzativa. 

«In linea di massima spetta ai collaboratori provvedere», Acerra chiarisce che non possono rifiutarsi. «Lo prevede il loro contratto di lavoro e la legge, ma è chiaro che non tutti i casi sono semplici». In questa situazione «mi risulta che l'istituto abbia incaricato tre collaboratori perché si alternino. Ora si tratta di mettere in pratica queste misure», è l'invito del numero uno della scuola in Campania, che indica i prossimi passaggi per un'inclusione vera. «Progressiva autonomia, socializzazione, aumentare il tempo scuola», limitato a tre ore al giorno fino al 21 ottobre, e all'azzeramento, a quanto pare necessario per ricominciare con altre prospettive. 

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Il Mattino