Pozzuoli. Settant'anni di avventura su due ruote per la mitica Vespa

mitica Vespa
Pozzuoli. Per la Vespa, la mitica due ruote, la città flegrea la celebra un’avventura lunga 70 anni con un grande raduno, “Campi Flegrei in Vespa” per...

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Pozzuoli. Per la Vespa, la mitica due ruote, la città flegrea la celebra un’avventura lunga 70 anni con un grande raduno, “Campi Flegrei in Vespa” per esaltarla come icona dell’italianità nel mondo. Icona dello stile italiano apprezzata in tutto il mondo è in esposizione  permanente alla Triennale di Milano (Vespa 125 del 1951) e al MoMA di New York (Vespa GS  150 del 1955).

 


Sono 350 i vespisti arrivati nella città flegrea da molte località d’Italia e anche dal Belgio, tra cui una folta partecipazione del gruppo del gruppo fb “Social Net Work Popolo Vespista” rappresentati da Vincenzo Carlino e Giada Pauselli. Ieri l’iniziativa con il concentramento dei partecipanti a piazza Del Ricordo nei pressi dell’Anfiteatro Flavio. L’evento è stato organizzata dal “Vespa Club di Pozzuoli”. Il 93enne Antonio Bernardo, presidente onorario del “Vespa Club Maddaloni” è il vespista più anziano dei partecipanti al raduno.

«Ci sembra il miglior modo per ricordare questa data - afferma Giuseppe Amirante, presidente del Club puteolano, - un’occasione di incontro, confronto, scambio di esperienze, aneddoti personali e collettivi legati a questo mezzo che ha fatto la storia dell’Italia». I partecipanti hanno sfilato per far ammirare i loro “gioielli” per le vie di Pozzuoli poi di Bacoli e Monte di Procida. Era il 23 aprile del 1946 quando la Piaggio depositò all’ufficio brevetti di Firenze il progetto di quello che, in pochi lo avrebbero immaginato, sarebbe diventato lo scooter più famoso del pianeta. Un gioiello di tecnica e fantasia che diventò globale in un baleno rendendosi insostituibile per numerose generazioni di motociclisti in tutti i continenti.


Un’idea geniale che ha motorizzato le masse, si è fatta amare da giovani e meno giovani e, accompagnando l’evoluzione della società, è già stata prodotta in oltre 150 versioni e 18 milioni di esemplari. Negli anni 50 la Vespa diventò il simbolo della “Dolce Vita”, grazie a Gregory Peck e Audrey Hepburn che la utilizzavano per le strade della Capitale nelle scene del film “Vacanze Romane” diretto da William Wyler. La Vespa è diventata in fretta ed è rimasto a lungo uno dei simboli del made in Italy, un’icona di quell’Italia invincibile che regalava al mondo le Alfa Romeo e le Ferrari. Non solo tecnologia, sicurezza, affidabilità, in Vespa c’era anche tanto design, un altro asset del genio tricolore. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino