Raccoglie subito l'assist il sindaco Luigi de Magistris: «Non so se Fico si candiderà però sono d'accordo con lui: no ai candidati calati dall'alto...
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De Magistris dopo nove tornate dove non ha schierato mai il suo movimento demA sembra davvero che stia in campagna elettorale, slogan e parole sono quelle del suo repertorio preferito: «Con i soldi del recovery fund in arrivo ci sarà il rischio di un tentativo di consolidamento, attraverso la spesa pubblica, tra camorra e politica. I soldi andranno gestiti con mani pulite e per questo ci ricandidiamo a guidare Napoli e la Città metropolitana: per evitare, citando Rosi, una nuova stagione di mani sulla città, che ci siano personaggi famelici, che ci siano impresentabili o persone che hanno investito non so quanti soldi per le regionali e sono rimasti un po' delusi». Resta da capire chi sono questi personaggi famelici di cui parla visto che da quasi due lustri a Palazzo San Giacomo mettono piede solo persone a lui gradite: ovvero almeno una settantina di assessori che gli dicono sempre sì e decine di staffisti travasati anche dalla Città metropolitana.
Fausto Bertinotti dunque si spende per Bassolino, i due sono amici e hanno alle spalle la stessa storia politica: «Bassolino può essere antidoto per Napoli - ribadisce - Antonio è un caro amico ma mi guardo bene da suggerire qualcosa perché non sono portatore di grandi vittorie. È necessaria però la ricostruzione non ai fini elettorali, ma a quelli della società, fondamentale è una nuova fondazione della politica». L'ex presidente della Camera avverte: «Con queste elezioni regionali è scomparso il discrimine tra destra e sinistra o più banalmente tra centrodestra e centrosinistra. Siamo di fronte a una riforma del sistema politico italiano dove diventa prevalente il conflitto su chi deve governare e che si appella a una nozione di popolo molto diversa dal '900. Si tratta di una rivoluzione passiva che cambia la forma della democrazia». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino