Sindaco di Napoli, de Magistris cerca sponde e annuncia vertici romani: primi dubbi sulla Clemente

Sindaco di Napoli, de Magistris cerca sponde e annuncia vertici romani: primi dubbi sulla Clemente
È in ritardo anche sulla presentazione della sua candidata il sindaco Luigi de Magistris. Sono almeno tre le settimane che ha annunciato di scoprire le carte e di lanciare...

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È in ritardo anche sulla presentazione della sua candidata il sindaco Luigi de Magistris. Sono almeno tre le settimane che ha annunciato di scoprire le carte e di lanciare l'assessora ai Giovani Alessandra Clemente alla conquista di Palazzo San Giacomo. La settimana appena iniziata - tuttavia - potrebbe essere quella buona perché molte cose sono maturate e si sono schiarite per la corsa a Palazzo San Giacomo nel centrosinistra. La prima è che demA - il movimento del sindaco - è frammentatissimo e non è per nulla convinto dell'operazione Clemente. La seconda è il no ricevuto da Sergio D'Angelo - commissario di Abc Acqua pubblica probabilmente ancora per poco - il quale ha declinato l'invito del sindaco a non candidarsi al Comune, ma di appoggiare la Clemente. L'ambizione dell'ex pm - in buona sostanza - è quella di avere un invito al tavolo del centrosinistra per la costruzione del candidato sindaco. E la sensazione è che la Clemente sia soprattutto la bandierina da sventolare per avere l'invito. Un po' come successe con l'assessora alla Scuola Annamaria Palmieri a febbraio per le suppletive al Senato. Per poi arrivare alla convergenza su Sandro Ruotolo assieme al Pd e al resto della sinistra. Oggi, però le cose stanno diversamente.

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Nella sostanza de Magistris cerca sponde, un aiutino, una spintarella per entrare dritto nel merito delle comunali 2021. A oggi - tuttavia - non ci sono grosse aperture. Né dal Pd né da altre forze come potrebbero essere i Cinquestelle. Il ministro piddino Enzo Amendola - per esempio - lo ha battezzato così: «De Magistris si è chiuso in una bolla di parole». Il presidente della Camera Roberto Fico lo ha avvertito: «Nessuno da solo può risollevare Napoli». Insomma, sembra un paradosso perché il sindaco si dice «pronto a dialogare». Chi sta barando? Difficile da dirsi. Quello che è certo è che l'ex pm in queste ultime ore ha chiesto alla sua giunta - che chiede di essere maggiormente coinvolta nei processi politici - di avere pazienza perchè nel fine settimana relazionerà sullo stato dell'arte. Nel frattempo ha fatto sapere che sarà impegnato a Roma per incontri politici. Circondando di mistero questi faccia a faccia. Generalmente quando va nella capitale fa una capatina da Fico col quale c'è un'amicizia che va oltre la politica e cerca interlocutori nel Pd. Tra questi - uno che è deputato all'ascolto - è Nicola Oddati che nell'ultima intervista a Il Mattino di pochi giorni fa gli ha lanciato l'ennesima ciamabella di salvataggio: «De Magistris si metta a disposizione del centrosinistra». Ma l'ex pm da quest'orecchio non ci sente e non sentirà mai perché significherebbe stare assieme al governatore Vincenzo De Luca. Sostanzialmente impossibile anche da immaginare una simile eventualità.

Un de Magistris politicamente è l'immagine di de Magistris di questi giorni che non è lontana dalla realtà. Lo testimonia anche la spaccatura interna a demA. Ci dovrebbe essere un ultimo passaggio in questa settimana per cercare di trovare quadratura del cerchio. Ma l'impresa per de Magistris è ai limiti dell'impossibile. La delusione tra i rappresentarti dei centri sociali - e di tutti i movimenti che vi gravitano attorno - per le mosse del sindaco e in particolare quella che lo ha spinto a puntare sulla Clemente non convince un mondo abituato a nutrirsi di sentimenti politici molto più forti. Comunque vada da de Magistris in questa settimana deve arrivare un segnale forte. È stato lui a dettare anche il calendario della presentazione della Clemente e questo ritardo non fa che indebolire la stessa Clemente. L'ombrello per proteggerla dalla tempesta de Magistris lo ha già aperto due volte nelle ultime due settimane. Sulla vicenda delle multe pazze arrivate a chi ha transitato per il centro storico attribuendosi la responsabilità della mancata cancellazione delle contravvenzioni. E in seconda battuta il caos scaturito dalla chiusura della Galleria Vittoria con il piano traffico arrivato con notevole ritardo. Cose che anche in giunta hanno notato. 

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Il Mattino