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Si terrà domani l'udienza del tribunale del Riesame di Napoli in cui si discuterà la posizione del 37enne Marco Bevilacqua, in carcere per aver ferito a colpi di pistola quattro persone all'esterno di un bar di Qualiano nella notte tra sabato 28 e domenica 29 maggio. Il suo legale, Nunzio Mallardo, chiederà ai giudici di sostituire la misura carceraria con gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico presso la comunità di recupero per tossicodipendenti «Il Brutto Anatroccolo» di Reggio Calabria; Bevilacqua è infatti in cura presso il Sert.
La strategia difensiva si baserà sul contesto nel quale sarebbe maturato l'episodio, riferito dallo stesso Bevilacqua.
Altra circostanza emersa riguarda ciò che è avvenuto dopo il primo presunto pestaggio subito da Bevilacqua, quando il 37enne ebbe l'incrinatura di una costola e gli furono messi quindici punti in testa. Bevilacqua raccontò ai carabinieri di essere stato investito da un'auto, ma non fu creduto e fu quindi denunciato per false dichiarazioni; il gip lo ha però assolto. In quell'occasione sembra che il 37enne non parlò del pestaggio per paura, e per poter continuare a vivere a Qualiano; poi dopo la seconda aggressione di metà maggio, sarebbe caduto in uno stato di paranoia e terrore che ne avrebbe armato la mano nella notte tra il 28 e il 29 maggio. Peraltro Bevilacqua non ha mai indicato se le persone ferite a colpi di pistole fossero le stesse che lo avevano pestato.
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