VOLLA. Spente le luci alle cappelle, sulle lapidi e sulle fosse al cimitero: scatta l'occupazione della struttura. Da alcune ore un gruppo di donne e uomini hanno...
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Il tutto è avvenuto dall'accoglimento di un ricorso al Tar di una delle ditte che era stata esclusa dalla gara di appalto per l'affidamento della gestione cimiteriale delle luci. Il comune poche settimane fa aveva espletato la gara di appalto per rinnovare il contratto triennale - che sarebbe terminato a fine luglio - e delle 12 ditte presentatesi per la gara, 11 sono risultate escluse, compresa la ditta uscente. E proprio quest'ultima, la Millenium,ha mosso e vinto ricorso al Tar contro l'esclusione dal bando. Il Tribunale amministrativo partenopeo ha, dunque, accolto il ricorso fissando l'udienza per il 12 settembre prossimo. Nel frattempo tutti gli atti relativi alla gara d'appalto sono stati sospesi dal decreto cautelare del Tribunale amministrativo, in attesa dell'esito dell' udienza del 12 settembre.
Risultato? Cimitero occupato dai parenti dei defunti poiché in questo vacatio nessuno - né la ditta risultata vincitrice, né quella uscente e, infine, nemmeno il Comando della locale polizia municipale che gestisce i servizi cimiteriali - ha in consegna l'effettiva gestione del servizio di illuminazione. Secondo il legale rappresentante della ditta uscente, l'avvocato Roberto De Masi: «Il comune di Volla non ha dato corretta esecuzione del decreto del Tar interrompendo un pubblico servizio». Secondo il responsabile cimiteriale del Comune: «Impossibile al momento prendere una decisione su due piedi essendoci un decreto sospensivo degli atti di gara da parte del Tar. Bisogna verificare una temporanea voltura del contatore delle luci». Operazione quest'ultima che pare difficile di sabato pomeriggio. Quindi si rinvia tutto alla prossima settimana.
Nel frattempo? A pagare le conseguenze, quindi, i cittadini che intanto hanno pagato il servizio di illuminazione fino a fine anno per i loro defunti che da almeno 24 ore si ritrovano al buio. Rabbia e dolore dei familiari: «Tutto questo è vergognoso, stanno rimpallando le conseguenze tra ditta, amministrazione comunale e vigili», gridano in particolare le donne «E i nostri cari ridotti al buio senza rispetto». Sul posto sono giunti i vigili urbani e i carabinieri della locale stazione e della tenenza di Cercola ma le donne si dicono «irremovibili». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino