OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Si chiama Luca Battista la persona fermata, venerdì sera, dagli agenti del commissariato Pianura perché trovato in possesso di una pistola. Si tratta, secondo quanto riferito dagli stessi investigatori, di un soggetto riconducibile all’organizzazione Esposito-Marsicano, considerata erede del sodalizio Mele e, soprattutto, protagonista di un cruento scontro con i rivali del gruppo Carillo-Perfetto.
Battista sarebbe stato fermato pochi minuti dopo che le forze dell’ordine erano state allertate su una presunta stesa avvenuta nella zona di via Cannavino, considerato il quartier generale del gruppo Carillo-Perfetto. Sul posto, però, gli investigatori non hanno trovato tracce che confermassero l’esplosione di colpi d’arma da fuoco. Nessun bossolo né, almeno da quanto rilevato, danni a persone o cose. Questo, almeno in un primo momento, aveva fatto ipotizzare che potesse trattarsi di un falso allarme. Poco più tardi, invece, durante un controllo del territorio, il fermo di Battista e, soprattutto, il sequestro dell’arma carica e con la matricola abrasa.
Nessuna evidenza che il 23enne possa essere in qualche modo coinvolto nella presunta stesa anche se, spiegano gli investigatori, è ancora presto per escludere qualsiasi pista.
L’ultimo episodio di violenza degno di nota, si era registrato nel settembre scorso quando alcuni ignoti esplosero colpi d’arma da fuoco in via Torricelli. Obiettivo del commando, fuggito poi in sella a uno scooter, sarebbe stata l’abitazione di un ras dei Carillo-Perfetto. Un raid avvenuto sotto gli occhi di numerosi testimoni e che, solo per mera fortuna, non ha fatto registrare vittime innocenti. L’immediata risposta delle forze dell’ordine, con servizi straordinari del territorio, aveva gettato acqua sul fuoco abbassando, e di molto, il livello dello scontro tra i due sodalizi.
Non a caso si era cominciato a vociferare anche di un possibile accordo con tanto di spartizione di affari e aree d’influenza. Ora, invece, la triste conferma che, a Pianura, la faida tra clan non è mai finita e che, anzi, rischia di riesplodere in tutta la sua violenza.
Leggi l'articolo completo suIl Mattino