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Tensione alle stelle tra vecchi e nuovi ras di Miano, il quartiere della periferia nord di Napoli dove, da alcune settimane, è in corso una lotta sotterranea per la spartizione dell’eredità dei Lo Russo.
La scorsa notte in vico I del Ponte, zona di confine con la Masseria Cardone, alcuni ignoti hanno esploso decine di proiettili contro un terraneo indicato, dagli investigatori, come disabitato.
Sono 21 i bossoli recuperati dagli agenti mentre, da successivi rilievi, si è scoperto che alcuni proiettili avevano danneggiato i vetri e le mura del piccolo stabile. Si tratta dell'ennesima esplosione di violenza che le forze dell’ordine inquadrano nella resa dei conti tra le formazioni malavitose che hanno preso il posto dei capitoni.
Il 24 giugno scorso era stato ammazzato, in un chiaro agguato di stampo camorristico, Salvatore Avolio, ex esattore della cosca Lo Russo, scarcerato solo pochi mesi prima. Prima di lui, sotto il fuoco incrociato dei sicari, era caduto Salvatore Milano, anche lui, in passato, indicato come esponente di spicco della mala mianese. Due delitti che, per gli investigatori, sarebbero stati ordinati dai nuovi boss della camorra locale desiderosi di sbarazzarsi di fastidiosi pretendenti al trono.
Al momento, infatti, la riorganizzazione della mala di Miano sarebbe nelle mani di un membro della famiglia Pecorelli che dopo aver messo pace tra le varie anime della camorra locale, starebbe, ora puntando ad allargare la sfera d'influenza anche su altre zone di Napoli.
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