La Corte europea: «Acerra, stop all'ampliamento dell'inceneritore»

La Corte europea: «Acerra, stop all'ampliamento dell'inceneritore»
ACERRA. No a nuovi inceneritori e all’ampliamento di quelli esistenti. A stabilirlo è stata ieri pomeriggio la Corte di giustizia europea. I giudici del...

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ACERRA. No a nuovi inceneritori e all’ampliamento di quelli esistenti. A stabilirlo è stata ieri pomeriggio la Corte di giustizia europea. I giudici del Lussemburgo hanno infatti bocciato il decreto SbloccaItalia del 2016, dando ragione ai comitati ambientalisti che avevano fatto ricorso. Stop alla costruzione di nuovi inceneritori, ma anche all’aumento dei quantitativi di rifiuti da bruciare in quelli già operativi senza una valutazione di impatto ambientale strategica. Saranno bloccati di fatto,  la realizzazione di un nuovo impianto in Campania (8 in tutt'Italia) previsto dall’allora governo Renzi per soddisfare lo smaltimento dei rifiuti e la costruzione di una quarta linea per l’inceneritore di Acerra predisposta dal governatore De Luca. Soddisfatti i comitati ambientalisti accorsi in massa in Lussemburgo. “Oggi Davide, ha battuto il Golia della lobby dell’incenerimento.  In Italia  c’è chi ha creduto di poter costruire otto nuovi inceneritori ed aumentare il quantitativo che attualmente si brucia in quelli esistenti, senza neanche fare la valutazione strategica ambientale, ma la giustizia europea ha detto chiaramente, quello che noi sosteniamo da anni: il decreto Sbloccaitalia e la sua normativa attuativa violano la direttiva Ue relativa alla VAS”, spiega Carmela Auriemma, l’avvocato degli ambientalisti che avevano fatto ricorso nonché capogruppo del movimento cinque stelle ad Acerra.
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Il Mattino