POZZUOLI - «Incremento della concentrazione di monossido di carbonio e del flusso di anidride carbonica nelle viscere della Solfatara e nelle sue fumarole, con quella di...
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È uno dei passaggi chiave della relazione dei super periti, nominati dal gip del tribunale di Napoli Isabella Iaselli nell’inchiesta sulla tragedia della Solfatara del 12 settembre di due anni fa: Massimiliano Carrer, sua moglie Tiziana e il loro figlio di 11 anni, Lorenzo, morirono nello spazio di 6 minuti l’uno dall’altro, sotto gli occhi atterriti del figlio minore di 8 anni, unico superstite. Massimiliano, Tiziana e Lorenzo furono letteralmente inghiottiti dal friabile terreno del sito vulcanico della Solfatara e nell’inchiesta sono indagati con l’accusa di disastro colposo 6 persone, tra cui il proprietario dell’area vulcanica famosa in tutto il mondo.
Un sito friabile e mefitico, «intriso di una altissima concentrazione di monossido di carbonio e anidride carbonica»: nel doveroso e stretto riserbo investigativo, trapela questo dato scientifico che i periti hanno ottenuto confrontando anche i valori misurati dai vulcanologi e dai geologi dell’Ingv. I 7 periti, molti dei quali docenti universitari provenienti da tutta Italia, hanno compiuto molti accessi nella Solfatara, sotto sequestro dall’ottobre 2017 e ancora chiusa al pubblico, per compiere ispezioni e prelevarne campioni di terreno.
Il prossimo 29 aprile sarà depositata in cancelleria la voluminosa relazione dei superperiti, mentre l’udienza pubblica è stata fissata per il 20 maggio. Nella relazione vengono indicati, tra gli altri, i parametri geochimici con la conferma «dell'incremento della concentrazione del monossido di carbonio (CO) e del flusso di anidride carbonica (CO2) nelle fumarole, con quella di Solfatara-Pisciarelli che ha un valore medio di 115 gradi circa»: dati scientifici che ora saranno acquisiti dai pm Anna Frasca e Giuliana Giuliano e dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio e passeranno al vaglio del gip. Ma è anche la possibile conferma di una ipotesi investigativa: i coniugi Carrer e il loro figlio di 11 anni sarebbero morti asfissiati proprio per l'enorme concentrazione di monossido di carbonio, come evidente anche dalla morte per anossia avvenuta tra le 13:00 e le 13:06 come indicò nel suo referto necroscopico il medico legale.
Il quadro indiziario sarà più chiaro dopo la lettura completa della relazione e solo dopo si cercherà di capire quali e quante precauzioni bisognerà prendere per riaprire dopo quasi 2 anni la Solfatara. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino