Per un inutile selfie di gruppo calpestata la storia e distrutta un'opera muraria di epoca romana. È accaduto a Baia, domenica verso le 22: «vittima» il...
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Ieri mattina l'amara scoperta fatta dai residenti, che si sono rivolti al Comitato di quartiere di Baia. «C'è assoluta indignazione e rabbia per quanto è successo - dice il presidente del comitato, Gennaro Di Meo: «Qui arrivano tanti ragazzi a tarda ora per fare baldoria, bere alcolici, fumare e vandalizzare l'arredo urbano. Ma l'altra sera si è andati oltre ogni limite, è stato distrutto un pezzo di storia romana di oltre duemila anni, crollato sotto il peso di tante persone per un semplice selfie. Abbiamo segnalato decine di volte alle istituzioni e alle forze dell'ordine di Bacoli quanto accade, abbiamo protocollato decine di denunce, ma nulla è mai cambiato, ma ora basta».
Nella tarda mattinata di ieri il sindaco Josi Gerardo Della Ragione ha effettuato un sopralluogo per rendersi conto di persona di quanto accaduto. Sul fatto sta indagando la polizia municipale di Bacoli che ha acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza comunale. «I responsabili di questo scempio la pagheranno», ha fatto sapere il sindaco: «I vigili urbani hanno già individuato alcuni dei ragazzi che si sono resi protagonisti di questo atto vandalico, nei prossimi giorni saranno convocati presso il comando per essere interrogati. C'è bisogno di coscienza civica e culturale, cosa che sicuramente manca. Difenderò sempre il territorio contro la movida selvaggia. Bisogna avere cura, invece, del patrimonio archeologico che abbiamo nella nostra città, ha un valore inestimabile». Dal prossimo fine settimana nella piazzetta sarà allestita una mostra digitale, per poter ammirare le bellezze di Baia e della città sommersa.
Il sindaco di Bacoli ha poi lanciato un appello ai giovani protagonisti del gesto invitandoli a recarsi in Municipio «non per multarvi - ha scritto su Facebook - ma per conoscervi, parlarvi».
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«Sono molto addolorato, forse le nuove generazioni non si rendono conto dell'enorme risorsa culturale e storica rappresentata dai siti archeologici di quest'area», sottolinea Fabio Pagano, direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei: «Sono deluso perché cose del genere rappresentano una vera e propria sconfitta. Appena sono venuto a conoscenza dell'accaduto ho inviato i nostri tecnici sul posto e la zona è stata recintata, vedremo se sarà possibile procedere al restauro del monumento. Fa rabbia se si pensa che appena una settimana fa è stata messa a segno l'irruzione notturna nell'area del Tempio di Apollo nel lago d'Averno. Credo che solo con una maggiore sensibilizzazione possiamo riuscire a contrastare questi fenomeni che, tengo a precisare, si sono verificati anche in altre zone d'Italia dove ho lavorato. I Campi Flegrei sono disseminati ovunque di segni storici, dove i siti sono recintati ci è più facile controllarli, dove invece no il lavoro diventa più arduo. Ma ripeto, solo con la sensibilizzazione culturale si può sperare di fare passi in avanti».
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Il Mattino