Terremoto a Ischia, i conti della ricostruzione: caccia aperta a 700 milioni

Terremoto a Ischia, i conti della ricostruzione: caccia aperta a 700 milioni
Occorreranno oltre 700 milioni di euro per portare a termine la ricostruzione post sisma sull'isola d'Ischia. A cinque anni esatti dal terremoto, è questo il dato...

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Occorreranno oltre 700 milioni di euro per portare a termine la ricostruzione post sisma sull'isola d'Ischia. A cinque anni esatti dal terremoto, è questo il dato finanziario più verosimile stando alle stime prodotte in questi giorni dalla struttura commissariale di governo, che annuncia anche che allo stato attuale circa il 75% dei possibili fruitori del contributo statale hanno presentato istanza in questi ultimi due mesi e che alla scadenza (prorogata adesso al 30 settembre) si raggiungerà quota 90%. Tocca alla politica nazionale, impegnata ora in una campagna elettorale anomala e difficile, reperire rapidamente le risorse finanziarie statali occorrenti. Un richiamo che risuona nelle parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, nel formulare il suo particolare ringraziamento agli enti e alla istituzioni che fin dalla tragica notte del 21 agosto 2017 sono stati di aiuto e supporto alle popolazioni colpite dal sisma, ha sottolineato in occasione del quinto anniversario della tragedia come sia oggi «necessario sviluppare un rapido percorso di ricostruzione, capace di rimuovere gli effetti nefasti del sisma, avvalendosi del comune impegno delle popolazioni colpite, dell'unione degli sforzi tra i cittadini e della collaborazione tra istituzioni e società civile».

Sforzi attesi dalla popolazione, come confermano le 800 istanze che in poche settimane sono state presentate dai proprietari di case ed attività commerciali danneggiate per accedere al contributo statale per la ricostruzione. Un dato che testimonia come, a cinque mesi dalla sua nomina e anche grazie alle novità normative introdotte su suo impulso dal Parlamento, il Commissario nazionale Giovanni Legnini è riuscito a velocizzare gli iter burocratici e semplificare le procedure. Gli ostacoli principali che avevano determinato la situazione di stallo in questi anni sono da individuare nellea lentezza, assenza di termini certi di conclusione e frammentazione delle procedure amministrative. Un peso notevole hanno avuto le incertezze interpretative sulla questione dei condoni edilizi, oltre che la mancanza di uffici preposti alle istruttorie dei progetti e alla gestione di tutte le procedure post sisma, e la carenza di una programmazione della ricostruzione sia privata che pubblica. «I dati relativi ai progetti privati autorizzati sono al riguardo emblematici - osserva Legnini - perchè solo 25 erano i decreti di autorizzazione e finanziamento dei progetti di ricostruzione privati, mentre relativamente agli interventi pubblici, in gran parte sono stati finalizzati alla prima emergenza e messa in sicurezza degli edifici privati. La programmazione delle opere pubbliche non ha sin qui prodotto significativi risultati; le attività produttive danneggiate solo in parte hanno ricevuto i ristori e gli indennizzi». 

I numeri danno quindi ragione al Commissario che sottolinea come «la gestione dell'emergenza è risultata adeguata anche relativamente alla assistenza alla popolazione, ma il processo di ricostruzione non era stato sostanzialmente avviato. Poi, con le nuove regole varate dal Parlamento e i poteri commissariali rafforzati in termini di discrezionalità, è arrivata la svolta. Nel maggio scorso - continua Legnini - l'ordinanza n. 17 ha stabilito che i professionisti di parte privata deputati a redigere i progetti sono stati incaricati di svolgere un servizio di pubblica necessità, attestando ed asseverando la conformità urbanistica, i progetti, la congruità tecnico-economica e l'entità del contributo. I procedimenti amministrativi dovranno essere conclusi entro tempi certi e definiti». Su iniziativa poi della Soprintendenza e con l'intervento del Commissario straordinario, il ministero della Cultura, con parere reso il 30 maggio 2022, ha definitivamente chiarito l'applicabilità del terzo condono, fatta salva la valutazione di merito da parte del Comune e della Soprintendenza. Questo è un provvedimento che ha fatto storcere il naso a più di un sostenitore del rispetto delle regole urbanistiche e dell'ambiente, ma necessario per uscire dallo stallo. I livelli operativi della gran parte degli edifici danneggiati sono stati individuati sulla base di uno studio analitico redatto dal Dipartimento di Strutture per l'Ingegneria e l'Architettura dell'Università Federico II, che costituisce un presupposto fondamentale per la progettazione degli interventi e il calcolo del contributo. 

Come si andrà avanti? «È stata predisposta, previo confronto con le imprese e i sindaci - anticipa Legnini - una nuova ordinanza che interviene in modo sistematico sugli indennizzi e i ristori spettanti alle imprese danneggiate dal sisma. L'importante provvedimento sarà varato il prossimo 25 agosto». Le strutture scolastiche e le chiese fra settembre e ottobre avranno i progetti esecutivi, mentre con i fondi anticipati del Pnrr è stata finanziata, per un importo di 1,5 milioni di euro, la demolizione e la ricostruzione con adeguamento sismico del plesso Scentone della scuola primaria di Forio. La novità che sarà presentata oggi alle 13 a Ischia, riguarda invece la Regione: è pronto il piano regionale di ricostruzione post sisma che adesso passerà al vaglio dei tre comuni terremotati (Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio) per poi essere visionato dalla Soprintendenza prima di fare ritorno all'aula del Centro Direzionale, per l'approvazione definitiva ad opera del Consiglio regionale. 

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Il Mattino