ISCHIA - Non c'è solo il come, dove e quando avviare la ricostruzione delle aree terremotate di Ischia nell'agenda politica ed istituzionale, ma anche le...
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Di certo, a restare in campo da quella data sarà il solo commissario di governo per la ricostruzione, il prefetto Carlo Schilardi, chiamato a gestire un processo quello della ricostruzione delle aree terremotate di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio i contorni del quale sono tutti ancora da definire. Paradossalmente, nel caso non intervenissero nuove proroghe del CAS, per centinaia di famiglie rimaste senza casa e nell'attesa di tempi che si annunciano certamente non brevi per la ricostruzione, i problemi finanziari legati alla quotidianità diventerebbero davvero enormi. Il Cas viene liquidato dalla struttura commissariale, e quindi dallo Stato, in diverse tranche, l'ultima delle quali è stata messa a disposizione a luglio. E intanto quelli che stanno nelle case in affitto devono comunque far fronte alle scadenze mensili, mentre gli albergatori devono rassegnarsi a loro volta ad attendere periodi più o meno lunghi, prima di ottenere la ripartizione spettante.
«Ci piace pensare continua il sindaco di Lacco Ameno che alla data di questa scadenza il governo non lasci in strada questi nostri 2020 concittadini e che quindi i contributi continuino ad essere assicurati fino a quando non ci sarà la ricostruzione. È evidente che più la ricostruzione tarda ad essere effettuata, più lo Stato dovrà continuare a pagare con i soldi di tutti i contribuenti». Condivide la necessità di fare presto, ma non quella di rocstruire sugli stessi siti, il vulcanologo Giuseppe Luongo, che l'altro giorno ha ribadito come sia rischioso «pensare di ricostruire tutto sempre nelle stesse aree di Ischia storicamente colpite dai terremoti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino