Trasporti, a Napoli è un’odissea: «Fermi bus e funicolari, centro storico isolato»

Sciopero dei lavoratori iscritti alla Usb massiccia adesione nei mezzi su gomma

La stazione di Garibaldi chiusa da metà mattinata per lo sciopero
Trasporto pubblico: nuova giornata di caos, rabbia e disagi. A pochi giorni di distanza dai test sui nuovi treni Caf che hanno stoppato la linea 1 della metropolitana, per lo...

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Trasporto pubblico: nuova giornata di caos, rabbia e disagi. A pochi giorni di distanza dai test sui nuovi treni Caf che hanno stoppato la linea 1 della metropolitana, per lo sciopero nazionale Usb di ieri si sono fermate tutte le funicolari, i servizi intermodali, la stragrande maggioranza dei bus, le linee della Circumflegrea, e ritardi fino a «50 minuti» per la Circum da Sorrento. La sopracitata linea 1 ha svolto la tratta limitata Dante-Piscinola. I disservizi sono ormai all’ordine del giorno (anche per la prossima settimana sono previste verifiche e chiusura della linea 1) per turisti (con gli Alibus a singhiozzo) e non. Di fronte a questo calvario, tanti napoletani hanno alzato bandiera bianca. Traffico intenso nelle ore di punta e strade semideserte nel resto della giornata. Insomma, se il trasporto pubblico non funziona, si fa a meno di uscire di casa. Con buona pace degli incassi per le attività commerciali e delle impennate del tasso di assenteismo scolastico. 



Il riassunto della rabbia lo fa un utente esasperato sulla pagina Facebook Anm: «9 febbraio: metro chiusa per prove tecniche. 14 febbraio: metro chiusa per prove tecniche. 17 febbraio: metro chiusa per sciopero. Massimo rispetto per il vostro lavoro e i vostri diritti, ma anche per i nostri!». Anm, in mattinata, parlava di un’adesione del «30%». Ma, nonostante le fasce di garanzia fino alle 9.30 circa e nel tardo pomeriggio, le percentuali sono salite col passare delle ore, tanto che i sindacalisti Usb parlano di «punte dell’80%», valide anche per il servizio Alibus Capodichino-Stazione-Beverello. Nei fatti, si sono via via fermate tutte le funivie (compresa la Centrale, oltre a quelle di Mergellina e Montesanto, mentre quella di Chiaia è chiusa da mesi per i noti lavori di manutenzione). Gravi i disservizi anche per la linea 1 della metro, che ha funzionato, a partire dalle 10.30 sul percorso Dante-Piscinola. Tagliata fuori, in pratica, tutta la zona della city (Toledo, Municipio e Garibaldi). Sia Anm sia Eav hanno provato a limitare le chiusure degli impianti sostituendo i lavoratori mancanti con personale non scioperante. I tempi difficili non sono però alle spalle: martedì e giovedì prossimi ci saranno due stop della linea 1 dalle 9 alle 17. Sempre a causa dei test da portare avanti sui nuovi treni Caf, col personale di Ansfisa (cioè del Ministero) che resta in agitazione sindacale e non può portare avanti verifiche notturne che eviterebbero disagi a centinaia di migliaia di napoletani. 

I lavoratori Usb rivendicano un miglioramento delle condizioni lavorative, organizzative e retributive del personale. Lo stop di 4 ore dalle 9 alle 13 è stato deciso invece dagli iscritti Confail Faisa per la divisione automobilista Eav. «Ottima l’adesione a Napoli ed in Campania – commenta Adolfo Vallini dell’Usb – I primi dati registrano un adesione del 100% a Capri, i lavoratori della società Atc non hanno ancora percepito lo stipendio di gennaio e vantano 4 mensilità di ticket arretrati. In Anm, il trasporto di superficie ha visto un adesione dell’80% da parte degli autisti della linea Alibus con un dato di adesione medio complessivo del 70% che si è aggirato intorno al 100% in serata». Disservizi anche in provincia: «Per quanto riguarda le linee flegree l’adesione è stata massiccia, del 60% dei dipendenti - spiega Enzo Pinto dell’Usb, dipendente Eav - Sono state ferme in mattinata e in serata. Per le vesuviane, il servizio è stato a singhiozzo, con adesione al 30%. La linea da Sorrento ha viaggiato con punte di 50 minuti di ritardo. Uno sciopero bianco». 

Come riportato dal Mattino nei giorni scorsi, sulla crisi trasporti si muovono le associazioni: «Quanto sta accadendo - dice l’avvocato Angelo Pisani, presidente di Noi Consumatori - è gravissimo. E il motivo alla base è senza precedenti: riguarda la società Ansfisa, impresa del Ministero, che, come riferito dai sindacalisti, non intende eseguire controlli ed omologazioni nelle ore notturne per evitare di pagare gli straordinari ai dipendenti. Così a pagare sono i malcapitati utenti napoletani, privati per giorni del loro sacrosanto diritto. Stiamo già prestando assistenza legale ai primi utenti. Adotteremo tutti gli strumenti di Legge per far ottenere loro i giusti risarcimenti dei danni subiti, siano essi danni da perdita di chances, patrimoniali, da stress, perdita di opportunità o altro. Chiediamo il commissariamento della società romana che sta producendo gravi ed irreparabili danni ai cittadini napoletani e che vengano adottati tutti i provvedimenti per ripristinare immediatamente la regolarità delle corse senza interruzioni».

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Il Mattino