Contratti assicurativi fraudolenti per la responsabilità civile dei veicoli a motore che favorivano i propri clienti attraverso la falsificazione di documenti frodando le...
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L'attività illecita, messa in atto da un'organizzazione di 12 persone - 4 broker assicurativi e 8 della stessa professione ma senza averne titolo - attiva nel napoletano, era finalizzata alla stipula di contratti assicurativi fraudolenti per la responsabilità civile dei veicoli a motore favorendo i propri clienti. Secondo quanto accertato dai carabinieri, la banda falsificava vari documenti per far risultare il veicolo da assicurare di proprietà di ignare persone residenti nel nord Italia titolari di classe di merito «1» (la più bassa), oppure far figurare i reali proprietari dei mezzi conviventi con persone titolari di classe di merito «1», beneficiando così di premi di polizza a costi contenuti, frodando le compagnie di assicurazione per 155 mila euro circa, lo Stato per conseguente mancato versamento I.V.A. per 25 mila euro e il Sistema sanitario nazionale per 16.500 euro.
I banditi, fingendosi proprietari di veicoli da assicurare, contattavano telefonicamente piccole aziende di assicurazioni di regioni dell'Italia settentrionale fornendo i propri falsi dati e chiedendo un preventivo che poi accettavano senza esitazione. Ne seguiva l'invio di documenti falsi via e-mail, un pagamento tramite bonifico e il veicolo era assicurato. Per la stipula di un contratto assicurativo le compagnie determinano le tariffe basandosi su due criteri: quella della provincia di residenza del proprietario, provincia abbinata ad un coefficiente di incidentalità, che nelle regioni del sud Italia è alto a fronte di quello delle province del settentrione; quello della classe di merito, ossia al punteggio attribuito, negli anni, al conducente che meno incidenti causa meno paga (la più conveniente è la n. 1). La Classe di merito, secondo il citato decreto «Bersani» del 2007, è trasferibile ai familiari conviventi che abbiano acquistato un veicolo. In tale ipotesi, il vantaggio ottenuto dal raggiro è perpetuo poiché al momento di rinnovare la polizza il cliente mantiene la classe di merito acquisita senza dover ricorrere a raggiri. Il costo della polizza ottenuta arrivava ad essere fino al 90 per cento inferiore rispetto alla tariffa cui avrebbero avuto diritto i clienti. Il guadagno per l'organizzazione, i cui operatori ingaggiavano clienti nei locali pubblici e tramite passaparola, era costituito da un sovrapprezzo che i truffatori chiedevano a titolo di mediazione (da 100 a 500 euro per ciascuna polizza). (ANSA).
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Il Mattino