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UDINE - Servendosi di falsi documenti di identità e buste paga falsificate riuscivano ad ottenere finanziamenti per l'intero valore del mezzo dalle autoconcessionarie per l'acquisto di utilitarie e, una volta ritirato il veicolo, lo rimettevano in vendita attraverso autosaloni compiacenti o su siti web.
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Una banda composta da una decina di persone, tutte provenienti da Napoli e Provincia, che tra la fine del 2011 e settembre 2012 ha messo a segno una trentina di colpi nelle province del Friuli Venezia Giulia e del Centro Italia, è stata sgominata al termine dell'attività investigativa della Polizia stradale di Amaro che ha portato anche all'arresto di nove esponenti della banda, mentre viene attivamente ricercato un decimo componente, considerato l'ideatore e il il vertice dell'organizzazione criminale.
L'organizzazione campana è stata scoperta dalla Polizia Stradale di Amaro (Udine), che ha eseguito nove ordinanze di custodia cautelare in carcere. Una decima persona, ritenuta il 'capo' del gruppo, è sfuggita alla cattura. L'indagine ha ricostruito una trentina di episodi avvenuti tra l'ottobre 2011 e il settembre 2012, con il coordinamento della Procura della repubblica di Napoli. Le concessionarie coinvolte nella truffa sono in provincia di Udine, in Liguria, Emilia Romagna e Abruzzo.
Una decima persona è ricercata. L'indagine è stata avviata alla fine di ottobre 2012 dalla Polstrada di Amaro (Udine), sulla base di una segnalazione da parte di una società finanziaria, che aveva scoperto un tentativo di truffa alla concessionaria «Michelutti» di Gemona del Friuli Leggi l'articolo completo su
Il Mattino