Dall'Asse Mediano alle strade di Napoli. L'ormai tristemente nota truffa dello specchietto è diventata realtà anche in pieno centro. Fino a qualche tempo fa...
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Le modalità "d'azione" sono sempre le medesime. I truffatori aspettano il soggetto "adatto" - quasi sempre ragazze sole o persone anziane - e, fingendo un urto con lo specchietto retrovisore, si affiancano pretendendo il risarcimento dei danni, minacciando il ricorso all'assicurazione e terrorizzando il malcapitato sottolineando gli spropositati aumenti della polizza assicurativa a cui andrebbero incontro in caso di ricorso alla constatazione amichevole. Il "danno", generalmente si attesta intorno ai 150 euro, anche se non mancano casi di truffatori che si accontentano anche di poche decine di euro.
Ma le cose non vanno sempre "lisce". Le aggressioni ai danni delle potenziali vittime sono praticamente all'ordine del giorno. Nella maggioranza dei casi i criminali, di fronte a un netto rifiuto o alla presenza di più testimoni, si dileguano. Qualche volta, però, scattano dei veri e propri pestaggi ai danni delle vittime. Emblematico il caso dello scorso febbraio, quando due ragazzi furono prima inseguiti e poi malmenati nella zona del Corso Vittorio Emanuele da una "famiglia" di truffatori - un uomo, una donna e due bambini al seguito - che non erano riusciti a mettere a segno la truffa.
Proprio dal Corso Vittorio Emanuele e da via Manzoni provengono le ultime segnalazioni. Diversi cittadini hanno denunciato la presenza di una Mercedes Classe A di colore grigio sulla quale viaggiano due uomini che avrebbero già tentato in più occasioni di mettere a segno la truffa. Il livello d'allerta è massimo, le forze dell'ordine stanno già lavorando per identificare l'auto e mettere in sicurezza la zona. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino