Ugo Russo, udienza rinviata. Fratello e genitori parte civile

Il padre del ragazzo ucciso: «Non abbiamo deciso se cancellare il murale, aspettiamo il Comune»

Newfotosud - Antonio Di Laurenzio
«Non so se cancelleremo noi il murale, non abbiamo ancora deciso». Vincenzo Russo, il papà del 15enne ucciso mentre commetteva una rapina, non ha deciso ancora...

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«Non so se cancelleremo noi il murale, non abbiamo ancora deciso». Vincenzo Russo, il papà del 15enne ucciso mentre commetteva una rapina, non ha deciso ancora se cancellare il murale dipinto in piazza Parrocchiella ai Quartieri Spagnoli dopo la sentenza - anticipata oggi in anteprima dal Mattino - del Consiglio di Stato che ne ordina la cancellazione. 

I familiari di Ugo Russo, insieme a una trentina di persone del Comitato verità e giustizia, si sono riuniti in piazza Cenni, all'ingresso del Tribunale di Napoli dove questa mattina si svolge l'udienza preliminare a carico del carabiniere che la notte del 1 marzo colpì per quattro volte mortalmente il 15enne reagendo alla rapina. Il gup era chiamato a decidere sul rinvio a giudizio del carabiniere. L'udienza preliminare è stata poi rinviata al prossimo 9 marzo per consentire al giudice dell'udienza preliminare di ascoltare in call conference il perito balistico nominato dal Gip per chiarire alcuni passaggi circa la dinamica degli eventi che incorsero nel marzo del 2020 quando Ugo Russo fu colpito mortalmente. I genitori e il fratello maggiore di Ugo si sono costituiti parte civile. 

Parallelamente, mentre la famiglia di Russo attende una verità processuale su quella maledetta notte, dovrà ora procedere a cancellare il murale dei Quartieri Spagnoli così come stabilito con sentenza definitiva e inappellabile dal Consiglio di Stato. In caso contrario sarà il Comune a procedere alla cancellazione del dipinto di 36 metri quadrati per poi chiedere al condominio di piazza Parrocchiella di rispondere delle spese. 

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Il Mattino