Un calcio al razzismo nel Napoletano con la suora-allenatore

Un calcio al razzismo nel Napoletano con la suora-allenatore
Dare un calcio al razzismo si può, anzi, si deve. «Chi ama il calcio odia il razzismo», è lo slogan che promuove un'iniziativa ludico-sportiva che...

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Dare un calcio al razzismo si può, anzi, si deve. «Chi ama il calcio odia il razzismo», è lo slogan che promuove un'iniziativa ludico-sportiva che attraverso un torneo di calcio mette in campo non solo lo sport, ma l'unione e l'integrazione multietnica. La manifestazione, promossa ed organizzata dall'Ordine Francescano Secolare della Campania, Afro Napoli e Futura Soccer Academy, si terrà questa mattina, a partire dalle ore 9. L'appuntamento è allo stadio Paolo Borsellino di Volla, per una lunga mattina dedicata allo sport. A partire dalle 11.30 si terrà il mini torneo calcistico tra rappresentanze dell'Afro Napoli, religiosi e francescani secolari. Madrina della manifestazione, che darà il fischio d'inizio, Anna Trieste. Conosciutissima dai tifosi del Napoli per le sue cronache sportive competenti e irriverenti, con le dirette e i tweet sulle pagine web e Facebook del Mattino, Anna da sempre si batte per la riqualificazione e il riscatto delle periferie. Tanti gli ospiti della manifestazione: oltre agli organizzatori e al sindaco Pasquale Di Marzo che ospita l'evento, allo stadio comunale ci saranno Blas Cittadini, il fantasista argentino dell'Afro Napoli che si sta distinguendo per le sue doti atletiche e la sua umanità e suor Emilia Jitaru, giunta dalla Romania nel 1995, con alle spalle una storia di talento sportivo - giocava in A - e di fede vissuta all'ombra del regime Ceausescu. Suor Emilia insegna il valore dell'aggregazione e dell'integrazione, partendo anche dalle periferie e, tra l'altro, allenando a Livorno una squadra di calcio. Con lei sarà anche suor Sissy Muringamyalil, vicaria della congregazione delle Maestre Pie Venerini. «Essere una allenatrice educatrice mi porta ad avere una grande responsabilità, che è guidare questi ragazzi a scoprire i loro talenti e farli giocare nello spirito della lealtà e anche della sconfitta» racconta suor Emilia.
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Il Mattino