Cita Umberto Eco, Stefano Paleari e il presidente Sergio Mattarella. Fa sue parole su Università e diritti, rafforzandole con dati, numeri, scadenze. A due mesi...
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«Nel 2017 il Fondo di finanziamento ordinario degli Atenei arriverà a oltre 7 miliardi di euro con un incremento dovuto alla somma degli interventi per il diritto allo studio, per l’orientamento e per la ricerca di base, mentre nel 2018 la somma sarà di 7,3 miliardi di euro, con un incremento del 4,2 per cento rispetto al 2017 e del 6,1 per cento rispetto al 2016 grazie all’afflusso di ulteriori risorse. In questo modo il Fondo tornerà a sfiorare la quota di 7,4 miliardi di euro del 2009». Dichiarazioni che galvanizzano i tanti rettori seduti in fila ordinata sull’altare centrale della chiesa di Villa Doria d’Angri, scelta dal rettore Alberto Carotenuto per dare il via all’Anno Accademico 2016-17 e inaugurare il suo primo mandato.
Per non scontentare chi è invece in fondo alla platea annuncia «risorse importanti e misure innovative per rafforzare l’organico di ricercatrici e ricercatori e professoresse e professori, per promuovere il diritto allo studio e valorizzare il merito. Tra poche settimane aggiunge - si concluderanno i due piani straordinari di assunzioni varati con la Legge di Stabilità per il 2016: 861 ricercatori universitari e 216 ricercatori negli Enti Pubblici di Ricerca vigilati dal Miur (50,5 milioni di euro a partire dal 2017) e quello per il reclutamento di professori ordinari (10 milioni di euro) ovvero per le chiamate dei professori di prima fascia presso gli Atenei italiani». Spiega che «gli Atenei hanno assunto un numero considerevole di nuovi ordinari, eliminando precariato, valorizzando il merito, inserendo nel sistema figure giovani». Inoltre «nel corso di quest’anno va approntato il progetto di finanziamento per i migliori dipartimenti universitari. I cosiddetti 180 “dipartimenti di eccellenza”.
Un provvedimento che unito ai precedenti sulla liberalizzazione del turnover dei ricercatori consentirà, per almeno il 25 per cento dei fondi, di assumere nuovi figure a tempo determinato; inoltre fino al 70 per cento delle risorse disponibili, inclusi i punti-organico necessari, potranno essere impiegate per assumere personale». Sottolinea l’obiettivo del governo ovvero «incrementare in maniera sensibile gli attuali numeri di ricercatori. Di riconoscere alle straordinarie risorse professionali del nostro Paese il proprio merito» e cala un’altra buona carta ossia «prima dell’estate sarà varato il nuovo Fondo per il finanziamento delle attività base di ricerca, pari a 3 mila euro all’anno per i migliori 15 mila ricercatori e professori associati in servizio nelle università statali».
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Il Mattino