Vaccini a Napoli, chiude il centro della Fagianeria del Real Bosco di Capodimonte: aperti solo i distretti

Vaccini a Napoli, chiude il centro della Fagianeria del Real Bosco di Capodimonte: aperti solo i distretti
Quarte dosi a rilento, pochissime nuove vaccinazioni tra chi non ha mai messo piede in un centro vaccinale, sporadiche richieste per le terze dosi, spesso decise in largo ritardo...

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Quarte dosi a rilento, pochissime nuove vaccinazioni tra chi non ha mai messo piede in un centro vaccinale, sporadiche richieste per le terze dosi, spesso decise in largo ritardo rispetto ai quattro mesi trascorsi dalla conclusione del primo ciclo vaccinale: sono questi i presupposti che hanno fatto scattare ieri lo stop al centro vaccinale della Fagianeria del Real Bosco di Capodimonte, ultimo hub vaccinale attivo a Napoli. Dopo la chiusura, a fine aprile, del Covid vaccine center della Mostra D'Oltremare - che per alcune settimane aveva accolto, dopo l'inizio della guerra in Ucraina, i rifugiati giunti a Napoli da visitare e da vaccinare - con lo stop alla Fagianeria tutta la macchina vaccinale della Asl Napoli 1 torna a un regime ordinario, imperniato sulle attività dei distretti, della medicina e pediatria di famiglia avvalendosi del prezioso contributo delle farmacie la cui distribuzione capillare sui territori faciliterà gli accessi anche nelle zone di vacanza per i non residenti e i turisti in transito che dovessero appunto chiedere la prima o seconda dose booster. 

È questo anche un momento di bilanci: la Fagianeria del Real Bosco di Capodimonte ha contribuito, con 205mila somministrazioni, a raggiungere 2 milioni di dosi somministrate complessivamente dalla Asl Napoli 1 (775mila prime dosi, 685mila seconde dosi e 550mila terze dosi). Complessivamente sono circa 180 mila le persone in età vaccinale che a Napoli non hanno aderito alla campagna anti-Covid di cui oltre 50 mila con più di 50 anni (quasi 30 mila con più di 70 anni). Soggetti che restano massimamente suscettibili ai focolai di Omicron anche con conseguenze severe. «In linea con le nuove esigenze, la campagna vaccinale - spiega il direttore generale Asl Ciro Verdoliva - è sempre più incentrata su centri vaccinali piccoli e diffusi sul territorio». In particolare l'offerta è garantita dai centri vaccinali distrettuali: «L'intento è dare attuazione alle linee guida dettate dal presidente Vincenzo De Luca per mantenere inalterata nel tempo la capacità di somministrazione in termini di dosi giornaliere adeguate allo scenario pandemico» sottolinea il manager. Resta dunque forte l'appello alla vaccinazione a chi ancora non l'ha fatta, o a chi ha scelto di non fare la seconda e terza dose, o comunque deve completare il ciclo vaccinale. La chiusura del centro vaccinale della Mostra d'Oltremare, prima e del centro vaccinale del Real Bosco di Capodimonte ora, non equivalgono insomma alla fine dell'emergenza o alla fine della campagna vaccinale. Semplicemente, l'offerta di somministrazione cambia in relazione ad un contesto epidemiologico oggi differente. Lo sforzo dell'Asl Napoli 1 è rivolto alle seconde dosi booster agli over 80, per gli ospiti dei presidi residenziali per anziani e per i soggetti di età compresa tra i 60 e gli 80 anni che presentino specifici fattori di rischio per la progressione verso una forma severa di Covid per i quali i medici di famiglia hanno inoltre la facoltà di prescrivere anche un antivirale (Paxlovid) entro i primi 5 giorni dalla diagnosi.

Restano in campo dunque i 10 distretti sanitari di base a Napoli che garantiscono la vaccinazione anticovid (dai 12 anni in poi) il martedì e il venerdì dalle 9 alle 14. Per la fascia pediatrica invece (dai 5 agli 11 anni) il mercoledì agli stessi orari. A Capri, in via le Botteghe, il giovedì dalle 9 alle 13 per gli adulti e dalle 13,30 alle 15,30 per i bambini. A giugno la Asl provvederà a rimodulare l'offerta, in termini di giornate ed orari, nei principali centri vaccinali così da venire incontro alle esigenze dei cittadini. Intanto, nei prossimi giorni Verdoliva incontrerà il direttore generale del Museo e del Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger per valutare, sulla scorta dell'indirizzo politico della Regione, se attuare periodici open day nei fine settimana in cui sposare la cultura, il tempo libero con la prevenzione e la salute pubblica. In questi casi strutture come quella del Bosco di Capodimonte assumerebbero un'importanza strategica. Il calo dell'offerta vaccinale accompagna intanto l'attuale scenario attestato a Napoli, come nel resto della Campania, su un progressivo calo dell'incidenza epidemica. A Napoli attualmente ci sono circa 10 mila positivi, 36 ricoverati al Loreto (tutti con una patologia dominante diversa dalla polmonite), 3 pazienti in rianimazione, un'ottantina quelli al Cotugno e una trentina al Policlinico. 

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Il Mattino