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Convocata tre volte e tre volte rimandata a casa. Succede a Maria, insegnante stabiese in servizio a Massa Lubrense. La sua corsa verso il vaccino comincia nel mese di febbraio quando riceve la convocazione presso il Giraud di Torre Annunziata. Il medico che le fa l'anamnesi legge però delle sue allergie e preferisce non iniettarle l'AstraZeneca. Per lei sarebbe più opportuno un altro siero e che l'iniezione venisse fatta in un centro ospedaliero.
La seconda convocazione arriva solo agli inizi di aprile, all'ospedale civico di Torre Annunziata.
Maria torna così dal suo medico curante che mette nero su bianco le allergie, con la documentazione rifatta arriva un'ennesima prenotazione, questa volta all'ospedale San Leonardo di Castellammare. «Sono stata convocata per le 15 di ieri, ma all'accettazione mi dicono che non ci sono fiale. Solo di mattina facciamo Pfizer, le dosi poi finiscono». Per la terza volta Maria non riceve l'iniezione e anche stavolta dovrà giustificarsi con la scuola per l'assenza, così chiede il certificato che attesti di essersi presentata al centro vaccinale. «Nessuno mi ha rilasciato il documento di cui ho bisogno e che devo ottenere per legge - conclude l'insegnante - ognuno diceva che non era compito suo. Ho lasciato una mail, se il certificato non arriverà chiamerò i carabinieri».
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