Napoli: i “fantasmi” del Green pass, guariti dal Covid ma senza certificato

Napoli: i “fantasmi” del Green pass, guariti dal Covid ma senza certificato
Vaccinati ma senza Green pass. È una situazione di “limbo” quella in cui si trovano una parte di napoletani che, pur avendo le carte in regola per la...

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Vaccinati ma senza Green pass. È una situazione di “limbo” quella in cui si trovano una parte di napoletani che, pur avendo le carte in regola per la certificazione verde, non l’hanno ricevuta. Tra di loro c’è chi ha completato il ciclo vaccinale ma la maggior parte dei Green pass dimenticati riguardano cittadini guariti dal Covid e vaccinati con la somministrazione di un’unica dose, come previsto dalle indicazioni ministeriali. Gli orfani del lasciapassare sanitario non solo si ritrovano in difficoltà con le vacanze estive alle porte e la preoccupazione di non poter godere di quelle libertà conquistate con lo scudo vaccinale ma sembra che nessuno si faccia carico della loro situazione. «Ci sentiamo abbandonati» ha spiegato un gruppo di insegnanti napoletani che, ieri mattina, si è recato alla Mostra d’Oltremare per avere chiarimenti su chi, come loro «dopo essere guarito dal Covid e aver ricevuto una dose, si è ritrovato un certificazione incompleta». 

Negli ultimi giorni, si è verificato frequentemente il via vai di cittadini nell’hub di Fuorigrotta, alla ricerca di informazioni su come ottenere il Green pass a cui hanno diritto. Nel caso degli immuni, vaccinati con due dosi, l’indicazione fornita dagli operatori dei centri è stata quella di «contattare il Ministero della Salute che rilascia la certificazione verde» ha raccontato una coppia di coniugi napoletani che ha segnalato anche «le difficoltà nel chiamare il 1500, numero verde messo a disposizione dal Ministero, dove si attende per ore senza ricevere risposta». In pratica, la procedura vaccinale viaggia su due binari diversi: da una parte l’Asl napoletana organizza l’inoculazione e inserisce i dati sulla piattaforma, trasferendoli agli uffici ministeriali mentre dall’altra il Ministero emette i Green pass in formato digitale stampabile e li invia tramite mail e sms ai cittadini. In alcuni casi, è proprio la comunicazione tra i due enti a rallentare l’invio del Green pass come nel caso di chi, pur avendo ricevuto la doppia dose si ritrova «una certificazione dove compare solo la data della prima inoculazione» ha spiegato uno dei docenti che si sono presentati ieri all’hub in viale Kennedy.

Tra i “dimenticati” del Green pass c’è persino chi è guarito dal Covid e ha ricevuto anche la doppia dose vaccinale. «Sono stato vaccinato con Astrazeneca ad aprile, nell’hub di Capodimonte e, successivamente, a giugno, ho ricevuto la mail dal Ministero della Salute con il Green pass e l’indicazione di una sola dose» racconta Armando Simeone, attivista di un comitato cittadino che, in precedenza, aveva contratto il virus. «Il 14 luglio sono stato convocato presso l’hub di Capodichino per la seconda dose che i medici, in base ai miei valori anticorpali, hanno deciso di farmi - continua Simeone - ma, ad oggi, non ho ancora ricevuto il mio Green pass aggiornato». «Ieri sono andato a chiedere spiegazioni al centro vaccinale di Capodimonte perché volevo che controllassero se, effettivamente, sulla piattaforma risultavano le due dosi ma mi hanno detto di recarmi alla Mostra d’Oltremare, dove sono stato» spiega l’attivista con un passato da consigliere municipale che risulta doppiamente vaccinato sui terminali dell’Asl napoletana ma che è ancora in attesa della certificazione ministeriale. «La gente si sta organizzando per le partenze e non ci dovrebbero essere disfunzioni nelle procedure dei Green pass che rischiano di intasare anche l’economia» conclude Simeone.  

«Ci sono dei casi di mancati Green pass ma si tratta di numeri esigui rispetto alla platea di napoletani che lo hanno ottenuto e in tempi brevi» spiega Ciro Verdoliva, direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro che rimanda agli uffici ministeriali, la responsabilità della trasmissione della certificazione. «Le persone che sono state affette dal virus, pur ricevendo la prima dose, devono recarsi alla seconda convocazione negli hub affinché il ciclo vaccinale si possa concludere formalmente - aggiunge il manager - sarà l’equipe di medici a valutare se procedere a una seconda inoculazione o completare il ciclo senza altre somministrazioni e, in entrambi i casi, si avrà il Green pass».

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Il Mattino