Variante Delta, focolaio ad Agerola: 24 positivi, un terzo aveva fatto la prima dose

Variante Delta, focolaio ad Agerola: 24 positivi, un terzo aveva fatto la prima dose
Il cluster legato alla variante Delta non si arresta. Agerola conta altri 10 positivi - il 10% dei nuovi casi regionali - che, a fronte delle due guarigioni, portano il numero dei...

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Il cluster legato alla variante Delta non si arresta. Agerola conta altri 10 positivi - il 10% dei nuovi casi regionali - che, a fronte delle due guarigioni, portano il numero dei contagi a 24, con una altissima incidenza della nuova variante. Il tutto in una cittadina che conta appena 7mila abitanti e che la scorsa settimana aveva già registrato un incremento dei nuovi contagi addirittura di 169,03 casi su 100mila abitanti, in controtendenza con la media regionale che era di appena 11,08. «E il numero di positivi subirà ancora, nei prossimi giorni, un sensibile incremento» è l'allarme lanciato dal Comune di Agerola attraverso i suoi canali social. Un monito rivolto a tutta la cittadinanza, visto l'aumento vertiginoso partito ormai due settimane fa e legato proprio all'arrivo della nuova e pericolosa variante. «Purtroppo - spiega il sindaco Luca Mascolo - stiamo assistendo a una recrudescenza dei casi di Covid con una preoccupante percentuale di variante Delta. Stiamo monitorando, grazie agli uffici comunali, Coc e autorità sanitarie, le catene di contagio per contenere e circoscrivere questo nuovo focolaio. Ai miei concittadini chiedo di tenere ancora alta la guardia e di rispettare rigorosamente le regole». Anche se sono ancora in fase di sequenziamento, tutti i nuovi casi sono legati ai primi cinque positivi che hanno contratto la mutazione del virus scoperta in India e che in parte resta immune anche al vaccino. Un terzo dei contagati attuali (8 dei 24 positivi) aveva infatti già ricevuto la somministrazione della prima dose (4 Astrazeneca, 3 Pfizer e una Moderna) ma ciò non li ha messi al riparo dal contagio. Tuttavia tra loro solo una persona, una donna di 80 anni, è stata colpita da sintomi tali da aver fatto scattare il ricovero: l'anziana è in condizioni definite serie, e sotto ossigeno, all'ospedale Cotugno di Napoli. Gli altri due agerolesi ospedalizzati due uomini di 48 e 57 anni, ricoverati al Covid Hospital di Boscotrecase in condizioni che non destano preoccupazioni - non erano ancora stati vaccinati. Infine un'altra donna agerolese 35enne da ieri è alle prese con la riabilitazione dopo la degenza ospedaliera. 

Tra nuovi contagi e rischio varianti, ad Agerola l'altro campanello d'allarme è rappresentato dall'età media dei positivi, che è al di sotto dei 50 anni. Tra loro c'è anche una bimba di 6 mesi, che per fortuna non ha sintomi gravi ed è in isolamento domiciliare insieme ai familiari più stretti. Il nuovo focolaio relativo alla variante Delta hanno ricostruito gli uffici comunali, il Coc e le autorità sanitarie era scoppiato una decina di giorni fa in una palestra agerolese, colpendo inizialmente due trentenni. Di lì, molto simile a un raffreddore, il contagio si è propagato tra familiari e amici. In totale adesso sono una decina i nuclei familiari interessati dai contagi, e una cinquantina le persone in isolamento: tra queste anche un gruppo di suore che manifestano febbre e altri sintomi e sono in attesa del tampone di riscontro. 

Come accennato, ciò che salta agli occhi è che nessuno dei 24 positivi aveva completato, e nella maggior parte dei casi addirittura iniziato la somministrazione vaccinale. «Elemento determinante, dunque, resta la vaccinazione - sottolineano Gennaro Sosto e Giovanni D'Onofrio, rispettivamente direttore generale e direttore sanitario dell'Asl Napoli 3 Sud - perché al momento chi ha contratto il Covid con variante Delta nonostante il vaccino, ad Agerola ma non solo, è paucisintomatico o asintomatico». Andare avanti con la campagna vaccinale, dunque, resta prioritario per l'Asl, che assicura anche che ad Agerola proseguirà l'azione di contact tracing: «La chiave è disporre l'isolamento fiduciario e i controlli, mentre ai cittadini si raccomanda sempre di seguire le direttive imposte dal protocollo». Il rischio naturalmente è che chi dovrebbe restare chiuso in casa in attesa di negativizzarsi non lo faccia, alimentando così una catena che al contrario va spezzata il prima possibile. Ma a preoccupare il sindaco Mascolo è anche un'altra cosa: il ventilato stop del servizio di tamponi «drive through», peraltro in funzione appena una volta alla settimana. «Venerdì spiega Mascolo ho inviato una nota ai vertici dell'Asl Na3 Sud nella quale chiedo di recedere dal proposito di sospendere il servizio, e anzi di potenziarlo raddoppiando i giorni in cui è possibile effettuare i tamponi di controllo, proprio in considerazione di questa impennata di casi che non ci lascia tranquilli, soprattutto quando ormai la stagione turistica è iniziata e c'è bisogno di ripartire garantendo la massima sicurezza». Da settimane, infatti, Agerola è tornata ad affollarsi di turisti (in particolare stranieri) e lo scoppio del focolaio sta già provocando le prime disdette. 

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Il Mattino