Napoli, il flashmob non basta: ancora violenza nell'ospedale dei Pellegrini, ​aggrediti sei medici e infermieri

Napoli, il flashmob non basta: ancora violenza nell'ospedale dei Pellegrini, aggrediti sei medici e infermieri
Non sono trascorse neanche 24 ore dal flash mob contro ogni forma di aggressione al personale ospedaliero che ritorna la violenza al Vecchio Pellegrini. Proprio nel presidio della...

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Non sono trascorse neanche 24 ore dal flash mob contro ogni forma di aggressione al personale ospedaliero che ritorna la violenza al Vecchio Pellegrini. Proprio nel presidio della Pignasecca dove si sono riuniti infermieri, medici e vertici dell'Asl Napoli 1 Centro nel sit in di ieri, si sono verificati due episodi che per l'ennesima volta hanno messo a rischio la sicurezza del personale sanitario costretto a chiamare la polizia per garantire l'ordine pubblico nel presidio.

 
Nella notte, dopo le 23 un paziente giunto insieme ad alcuni familiari, ha aggredito verbalmente e minacciato insieme ai tre parenti che lo avevano accompagnato, i sanitari del pronto soccorso. Parolacce, insulti e minacce pesanti sono state rivolte a medici e infermieri che hanno allertato le forze dell'ordine. L'uomo si era recato al presidio per un mal di stomaco che durava da giorni e nonostante fosse stato sottoposto al triage e ad altri esami diagnostici, ha iniziato a dare in escandescenza perché non voleva attendere il proprio turno per la visita medica.

Lo stesso copione si è riproposto questa mattina per una paziente accompagnata dai familiari che, a un certo punto, hanno aggredito verbalmente il personale del pronto soccorso perché sostenevano di attendere troppo tempo. In ospedale sono giunti i poliziotti dell'ufficio prevenzione generale della Questura che sta procedendo all'identificazione delle persone coinvolte negli episodi denunciati dai sanitari.

Al momento sono sei le persone, tra medici e infermieri del Vecchio Pellegrini, refertati per forti stati di ansia provocati dalle aggressioni e minacce. «Non è possibile lavorare con la continua preoccupazione di ricevere botte o minacce - hanno detto i sanitari--chiediamo aiuto e collaborazione a tutte le istituzioni » Leggi l'articolo completo su
Il Mattino