TORRE DEL GRECO - Giù i pini per realizzare piste e strade nell'area del Parco Vesuvio, ma i titolari del cantiere si difendono: «Avevamo le autorizzazioni di...
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I militari hanno messo sotto sequestro l'intera area e denunciato all'autorità giudiziaria otto persone. Si tratta del direttore dei lavori, di due operai edili esecutori materiali dello sbancamento e dei cinque proprietari dell'area oggetto dell'intervento. Tutta la zona messa sotto sequestro è, infatti, proprietà privata. Ma proprietari e progettisti sostengono di aver agito nel pieno rispetto della legge: «Siamo in possesso delle autorizzazioni del Comune e del nulla osta del Parco nazionale del Vesuvio, non abbiamo commesso alcun abuso». Secondo quanto raccontato proprio dalle persone denunciate, i lavori servivano a bonificare e a mettere in sicurezza una delle zone maggiormente colpite dai roghi dello scorso mese di luglio, quando il Parco nazionale del Vesuvio fu oggetto di una attacco sistematico, con una serie di incendi dolosi che distrussero grande parte della vegetazione. I titolari degli appezzamenti di terra avrebbero deciso di effettuare interventi per eliminare tutte le parti bruciate nell'estate del 2017 e rimettere tutto in condizioni migliori. Le stesse piste, riscontrate dalle forze dell'ordine e subito messe sotto sequestro, sarebbero servite a far passare i veicoli durante l'apertura del cantiere e non a favorire ulteriori abusi.
Di diverso avviso, ovviamente, i carabinieri forestali, che hanno ravvisato una serie di difformità rispetto al progetto originario ed hanno riscontrato che il taglio dei pini era illegale, così come lo sbancamento che aveva consentito la realizzazione delle piste. Sarà, ora, la procura a decidere eventuali, ulteriori provvedimenti: intanto nell'area restano i sigilli. Proprio i sigilli dei carabinieri avevano messo in pericolo il normale svolgimento della Vesuvio Mtb, una gara di mountain bike alla quale hanno partecipato circa 800 atleti provenienti da tutta Italia. L'area requisita, infatti, faceva parte del circuito previsto dalla competizione: c'è voluto l'intervento del presidente del Parco Vesuvio Agostino Casillo per consentire un'autorizzazione temporanea al transito. La «Vesuvio Mtb» ha attirato, peraltro, anche moltissimi turisti e curiosi; per l'occasione è stata aperta, in via del tutto eccezionale, anche Villa delle Ginestre, che fu dimora torrese di Giacomo Leopardi. Un mix di sport e cultura pienamente riuscito, in un'area che tuttavia vive ancora molte contraddizioni.
(ha collaborato Francesca Mari) Leggi l'articolo completo su
Il Mattino