Vico Equense, scoppia la protesta: «Non si muore di solo Covid»

Vico Equense, scoppia la protesta: «Non si muore di solo Covid»
La scritta su un lenzuolo campeggia all'entrata dell'ospedale De Luca e Rossano di Vico Equense: «Non si muore solo Covid» e sintetizza quanto...

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La scritta su un lenzuolo campeggia all'entrata dell'ospedale De Luca e Rossano di Vico Equense: «Non si muore solo Covid» e sintetizza quanto potrebbe accadere con la soppressione del pronto soccorso nel nosocomio della costiera sorrentina. Un territorio di oltre 30 chilometri, con ben 16 frazioni. Ieri, in seguito all'annuncio da parte dei responsabili dall'Asl Napoli 3 Sud, c'è stata una riunione a Torre del Greco con il sindaco Andrea Bonocore, assieme al consigliere regionale Gennaro Cinque e ad una rappresentanza di consiglieri comunali.

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«Ho incontrato il direttore generale dell'Asl, Gennaro Sosto e il direttore sanitario, Gaetano D'Onofrio, per richiedere informazioni riguardo all'improvvisa chiusura del Pronto Soccorso a Vico Equense» ha scritto in una nota il sindaco. Si tratta di una «scelta non condivisibile, perché in periodi di emergenza il servizio di Pronto Soccorso si amplia e non si chiude. Sono stato subito rassicurato sul fatto che la chiusura del servizio di Pronto Soccorso è una misura temporanea per fare fronte alla crescita della curva epidemiologica. Ma noi non ci facciamo prendere in giro da nessuno, la scelta attuale mi pare tanto avere il sapore dell'inizio di una fine che mai permetteremo» ha ribadito Bonocore, che ha sottolineato che «ciò costituisce un profilo particolarmente increscioso che mina la leale collaborazione tra gli enti. Si tratta di un provvedimento che penalizza la nostra comunità e la espone oltremodo in un momento di crisi sanitaria.» I sindaci della Penisola Sorrentina tutti si sono schierati a fianco della comunità di Vico Equense ed hanno espresso la più forte contrarietà alla paventata chiusura del presidio di pronto soccorso. All'unisono hanno invitato i responsabili dell'Asl Napoli 3 Sud a rivedere ad horas le proprie posizioni e ad istituire, in tempi rapidi, un tavolo di confronto per rendere partecipi delle scelte che incidono sull'organizzazione dei servizi sanitari sul territorio i rappresentanti della comunità locali. 

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Il Mattino