«Vogliamo i beni dei Pellini», il sindaco di Acerra scrive ai giudici

La masseria Lenza Schiavone
ACERRA. Il sindaco Lettieri ha ufficialmente fatto richiesta al tribunale di assegnazione dei beni confiscati ai fratelli Pellini, condannati in via definitiva per disastro...

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ACERRA. Il sindaco Lettieri ha ufficialmente fatto richiesta al tribunale di assegnazione dei beni confiscati ai fratelli Pellini, condannati in via definitiva per disastro ambientale. Circa 220 milioni di euro, questo è il valore delle proprietà immobiliari, aziende, auto e persino elicotteri, che nelle intenzioni del primo cittadino di Acerra dovrebbero essere acquisite al patrimonio comunale quale risarcimento dei danni provocati dagli imprenditori acerrani all’ambiente attraverso lo sversamento illegale di rifiuti industriali e di finto compost tossico nelle campagne di contrada "Calabricito", al confine con Maddaloni e Marcianise. «Sappiamo bene che non può essere un ristoro per le famiglie, ma tutto quello che possiamo fare per risarcire il nostro territorio, lo faremo fino in fondo». spiega il sindaco Raffaele Letteri.

In particolare, tra i beni dei Pellini il Comune chiede l’acquisizione di Masseria Schiavone, un’ imponente villa del 1700. Il manufatto rurale che si trova proprio nell’area del realizzando Parco urbano ed archeologico “Antica città di Suessola”.  «La Masseria potrebbe divenire un punto di accesso ed un luogo di accoglienza, visti anche i finanziamenti ottenuti per la riqualificazione dell’intera area riconosciuta nel 2011 quale parco di interesse regionale», annuncia Lettieri.

 

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Il Mattino